Cronaca
Chiuso il centro di accoglienza, 150 profughi allo sbando
L’emergenza è finita, la legge applicata ed il centro di accoglienza profughi del Giglio a Settimo, come tutti gli altri, è stato chiuso. Ora i 150 profughi che vi hanno alloggiato per più di due anni dovranno cavarsela da soli. La chiusura del centro torinese non è stata per nulla semplice tra urla, spintoni, l’intervento dei carabinieri ed il ricovero in ospedale di alcuni profughi che hanno accusato malori.
Il problema è che ora queste persone hanno un documento d’identità, il codice fiscale, un permesso di soggiorno regolare e cinquecento euro che gli sono stati assegnati, ma la maggior parte di loro non ha un posto dove dormire ne tantomeno un lavoro, praticamente sono stati abbandonati a loro stessi ed ora dovranno cavarsela da soli in un paese che pochi di loro hanno imparato a conoscere. Molti non hanno nemmeno imparato una parola d’italiano.
Poco più in la, al centro Fenoglio gestito dalla Croce Rossa (il Giglio è stato gestito dal consorzio Connecting People) la situazione è più serena. In questi anni si sono organizzati corsi di addestramento al lavoro e qualcuno degli 86 ospiti che hanno lasciato il centro sa già dove andare.
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