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Cronaca

Calciopoli, il Tnas si dichiara incompetente. Abete: “Ad essere stata danneggiata è la Figc”

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Dopo il ricorso presentato dalla Juventus al tribunale amministrativo del Lazio, martedì sera è arrivata l’ennesima doccia fredda per riavere lo scudetto 2006. Il Tnas, tribunale nazionale per l’arbitrato dello sport, si è infatti dichiarato “incompetente, perché non ci sono i presupposti giuridici”. La parola ora passa all’Alta Corte, l’ultimo grado di giudizio in ambito sportivo. Per quel che riguarda l’istanza di risarcimento danni inoltrata al Tar lunedì scorso, “l’iter sarà molto lungo”, parola dell’avvocato Mattia Grassani, intervenuto martedì pomeriggio a Sky Sport 24. E sempre su Sky è intervenuto sulla vicenda ricorsi lo stesso presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete.

LE PAROLE DI ABETE. “Il ricorso della Juventus? Ad essere stata danneggiata è la Figc. La richiesta risarcitoria era già stata preannunciata, quindi non sono sorpreso, se non riguardo la tempistica. Siamo sereni, riteniamo di aver svolto i nostri compiti super partes e con molta attenzione. Anzi, dopo Calciopoli è la federazione ad essere stata danneggiata. Peraltro le sentenze sportive e penali hanno finora dimostrato che i livelli di responsabilità sono altri. Penso che sia noto, lo abbiamo detto prima delle pronunce di primo grado di Napoli, che esistano ordinamenti diversi.

Quello sportivo ha delle sue specificità, quindi in occasione del Consiglio Federale dell’8 novembre a Vicenza, abbiamo evidenziato che qualunque fosse stato l’esito di primo grado, che veniva dal tribunale di Napoli, non ci sarebbe stata una situazione che interveniva sull’ordinamento sportivo, perché l’ordinamento sportivo ha un corpus normativo diverso, che attiene a riferimenti normativi che all’epoca sono stati oggetto di una valutazione da parte di tutti gli organi di giustizia, non solo federali ma anche del Coni. Com’è noto, molte società, fra cui la Juventus – ha concluso Abete – non hanno dato seguito nelle sedi successive anche a interventi presso i tribunali amministrativi, accettando quella che sarebbe stata la decisione degli organi di giustizia del Coni”.

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