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Cronaca

Gli inquirenti alla ricerca di una Talpa NoTav nel cantiere di Chiomonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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NoTavB-post_cropped0_01Gli inquirenti che stanno indagando sugli  incidenti dell’8 febbraio al cantiere della Tav stano vagliano l’ipotesi che ci sia una Talpa dei NoTav all’interno del cantiere di Chiomonte: è una delle ipotesi che stanno vagliando gli inquirenti che si occupano del caso. Il sospetto è nato per le modalità con cui, la sera dell’8 febbraio, è stato portato l’attacco da parte di una cinquantina di attivisti. Per provocare un blackout gli assalitori hanno danneggiato, uno degli impianti elettrici che non è visibile dall’esterno.  

Un’operaio della ditta Martina Service, andato a controllare, ha notato che dall’interno del gabbiotto c’erano delle fiamme che si stavano propagando all’intero del quadro elettrico. Un quarto d’ora dopo il suo intervento con l’estintore si sono sentiti esplodere i primi razzi lanciati dai manifestanti.
L’ipotesi di una Talpa all’interno del cantiere della Torino-Lione che abbia aiutato i NoTav non convince però il movimento che si oppone all’opera che parla di una ricostruzione che sembra definisce l’ipotesi fantasiosa.

Sono stati scarcerati lunedì sera  i due No Tav valsusini arrestati dopo l’assalto al cantiere di Chiomonte,.  Cristian Rivetti, 33 anni, ed Emanuele Daví, 41, di Mattie, sono di nuovo liberi per non aver commesso il fatto. Il giudice delle indagini preliminari, Elisabetta Chinaglia, ha deciso di non convalidare l’arresto, nonostante la richiesta di mantenimento della custodia cautelare effettuata dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, durante l’udienza tenutasi lunedì mattina.

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