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Cronaca

Di nuovo distrutta la lapide delle foibe a Torino

Gabriele Farina

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polizia-e-carabinieri-interforze1Era già successo nel 2011 e questa note si è ripetuto l’atto vandalico che naturalmente ha significati ben più profondi che non il semplice vandalismo.
La lapide che ricorda i caduti torinesi alla foibe si trova nel quartiere Lucento a Torino ed è stata davvero fatta a pezzettini, tanto che i carabinieri hanno portato in un magazzino i pezzi residui.
Il gesto è ancora più grave perchè compiuto a due soli giorni dal Giorno del Ricordo che commemora proprio le vittime delle foibe.
L’atto oltraggioso segue quello simile che si era verificato solo quindici giorni fa in occasione della Giornata della Memoria.

In relazione all’atto vandalico di questa notte hanno voluto rilasciare una dichiarazione congiunta il presidente della provincia di Torino Antonio Saitta e il presidente del Consiglio Provinciale Sergio Bisacca.

“Qualche giorno fa una svastica disegnata sulla lapide che ricorda il sacrificio di quattro partigiani, la notte scorsa la distruzione della targa dedicata alle vittime delle foibe: una tragica e stupida forma di par condicio dell’intolleranza, un atto che scaturisce dall’ignoranza, uno sfregio che interroga tutti noi sull’esigenza di educare le giovani generazioni al rispetto dei diritti umani, civili e politici ed alla tutela delle minoranze.
Il gesto compiuto in occasione del Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe è la testimonianza del fatto che dobbiamo ancora compiere molti passi sulla strada della consapevolezza democratica e della tolleranza. Purtroppo non è sufficiente dichiarare il Giorno del Ricordo solennità civile nazionale. Occorre intensificare le iniziative di informazione della cittadinanza e, soprattutto, le lezioni di storia nelle scuole, per raccontare la tragedia degli ‘infoibati’ e delle loro famiglie, le sofferenze inflitte ai profughi istriani dal regime di Tito, ma anche l’accoglienza non sempre calorosa che i profughi ricevettero in alcune regioni italiane.
Le vittime dei massacri e delle deportazioni della Seconda Guerra Mondiale non hanno colore politico ed hanno tutte la stessa dignità. Le loro tragiche vicende ci lasciano un monito: guerra, epurazioni, sterminio e perdita del senso dell’umanità sono fantasmi sempre in agguato. La libertà e la tolleranza non sono mai date una volta per tutte: occorre riconquistarle giorno per giorno e tramandarle alle nuove generazioni.”

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