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Il Sistema socio assistenziale cuneese rischia il fallimento per troppi crediti

Redazione Quotidiano Piemontese

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conferenza stampa Consorzi socioassistenzialiLunedì 21 gennaio, al termine della riunione della Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci dell’ASLCN1, si è tenuto, in Municipio a Cuneo, un incontro con amministratori pubblici e operatori dell’informazione per spiegare la difficile situazione che il mondo del sociale sta vivendo a causa dei debiti della Regione, dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo e dell’ASL CN 1 nei confronti dei fornitori e del “Sistema socio assistenziale”. 

Ad introdurre il tema, il presidente della Rappresentanza dei Sindaci e primo cittadino di Fossano Francesco Balocco, il quale ha brevemente illustrato le proposte emerse dalla riunione della Rappresentanza: costituire un tavolo di crisi e organizzare una grande manifestazione di sensibilizzazione per il 2 febbraio. Balocco ha poi sottolineato come la grave situazione in cui versa il mondo del socio assistenziale abbia origini antiche, ma si sia complicata drasticamente negli ultimi 2 anni a causa dell’assenza di azioni e della mancanza di un piano di rientro da parte della Regione, motivo per cui è necessario coinvolgere il Governo centrale attraverso la Prefettura, dove potrebbe essere riunito il tavolo di crisi.

La Presidente del Consorzio Monviso Solidale Ivana Borsotto si è soffermata sugli obiettivi della manifestazione del 2 febbraio: da un lato, denunciare i ritardi nei pagamenti da parte di Regione e ASL, dall’altro rafforzare la richiesta della costituzione del tavolo di crisi, fondamentale per individuare delle soluzioni efficaci. Per sollecitare una presenza il più ampia possibile, la Borsotto ha presentato la lettera che a partire da oggi verrà inviata da tutti i Consorzi, dai Sindacati e dalle Case di riposo per coinvolgere lavoratori e cittadini nella manifestazione del 2 febbraio. Infine ha voluto precisare come la manifestazione non sia “contro” qualcuno, ma semplicemente la presa di posizione di una comunità che vuole tutelare la dignità delle persone più fragili.

Massimiliano Campana, a nome dei sindacati, si è invece soffermato sull’importanza della partecipazione alla manifestazione, per sensibilizzare la popolazione sui rischi di compromissione dei servizi.  Mauro Fontana, in rappresentanza delle Case di riposo (e dei 2000 lavoratori del settore), ha fotografato la situazione con un’efficace battuta: “Di solito le aziende chiudono per i troppi debiti. Qui invece rischiamo il fallimento per troppi crediti”.

Alessandro Durando, a nome delle cooperative del settore, è ritornato sul problema del pagamento dei dipendenti, ricordando gli oltre 20 mln di euro da ricevere da parte di Regione e ASL. Con una grande paura: “Qui si rischia l’azzeramento dell’intero comparto della cooperazione sociale”. Inoltre ha fatto notare come i mancati pagamenti compromettano la posizione fiscale delle cooperative, che in mancanza di un DURC in regola non possono nemmeno partecipare alle gare pubbliche. Per questo ha ribadito l’importanza del tavolo di crisi a livello provinciale e ha proposto un programma di rientro del debito in tempi certi e il recepimento e l’applicazione della direttiva europea che prevede pagamenti al massimo a 30/60 giorni da parte della PA.

La chiusura dell’incontro è toccata ai sindaci di Alba e Cuneo. Maurizio Marello ha evidenziato le responsabilità politiche: “La situazione è facilmente spiegabile, basta andare a guardare le Finanziarie del 2007 e del 2008 per capire quali colpi siano stati dati al sociale. E poi ricordo bene quando il Presidente Cota sosteneva che il socioassistenziale non è una competenza regionale. Quest’anno, per la prima volta, il Comune di Alba è stato il primo finanziatore del nostro consorzio, versando 50.000 euro più della Regione… ma il nostro bilancio non è paragonabile a quello della Regione”. Federico Borgna invece è ritornato sull’importanza della mobilitazione: “Questa è una battaglia per difendere i posti di lavoro e il comparto, ma soprattutto per la difesa di diritti fondamentali dei cittadini”.

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