Piemonte
I fornitori ospedalieri piemontesi rischiano il tracollo: trecento aziende a rischio chiusura
Allarme dai fornitori ospedalieri al collasso e migliaia di posti di lavoro a rischio, se la Regione Piemonte non rientrerà del debito di 2.643 milioni accumulato verso le aziende fornitrici dei servizi. A lanciare l’allarme è l’Associazione Fornitori Ospedalieri Piemonte, che addirittura non esclude l’eventualità di una denuncia alla Procura della Corte dei Conti nei confronti della Regione e dell’Assessorato alla Sanità. Spiega il presidente ASFO, Sergio Maiocco: “La Regione Piemonte risulta fra i peggiori pagatori in Italia, con ritardi fino a 288 giorni.
Un terzo delle nostre 900 aziende, molte delle quali già provate da quanto accaduto sul Mauriziano. All’assessorato abbiamo proposto tre mesi fa di creare, in accordo con gli istituti bancari, una piattaforma di anticipo crediti, strumento già sperimentato in altre regioni italiane. Ma ad oggi non è arrivata alcuna risposta ufficiale. Non vorremmo mai arrivare al punto di dover dichiarare nulli i contratti e interrompere le forniture”. Secondo ASFO è necessario un confronto con la Regione, che invece, a oggi, si è dimostrata essere sorda e indisponibile nel recepire i problemi e nel trovarne le opportune soluzioni.
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