Novara
Selvaggia Lucarelli sulla morte di Carolina Picchio: un profilo pubblico su twitter o facebook è un’arma pericolosa a quell’età
Selvaggia Lucarelli analizza sulla sua pagina Facebook la storia di Carolina Picchio
Il caso di Carolina, la quattordicenne che si è suicidata a Novara , mi ha colpito molto. Se sia stata o no l’unica ragione non è chiaro, ma a quanto pare l’adolescente era vittima di bullismo sui social e veniva emarginata da alcuni compagni. Si dice che l’avessero fotografata a una festa in chissà quali atteggiamenti e che avessero postato le foto su facebook, denigrandola. Ora i compagni si difendono e ci sarà un’indagine. Stamattina mi sono fatta un lungo giro sugli account di twitter di alcuni/e suoi amici e conoscenti e poi su quelli di altri adolescenti e ho trovato conferma di cose che sospetto e in parte so da tempo. (molti amici di Carolina i loro account li hanno chiusi) Volevo scriverci un articolo ma poi c’ho ripensato, perchè a 14 anni siamo tutti un po’ cretini, in un modo o nell’altro, e non si punisce la gogna pubblica con la gogna pubblica, se a sbagliare sono dei ragazzini. Però due cose le voglio dire. Sono andata a leggermi i tweet vecchi, quelli in cui parlavano del più e del meno e non piangevano l’amica morta. C’è di tutto. Quello che fa più impressione è il linguaggio. Ragazzine che parlano di sesso in maniera esplicita, scambi di tweet pubblici in cui quattordicenni dicono “ti leccherei tutta” e lei risponde “mi ecciti”, vari “troia” e “puttana” utilizzati come se fossero affettuosi nomignoli, ragazzine che postano foto in cui baciano in bocca l’amica, autoscatti tutt’altro che innocenti, ironia feroce e offese assortite. In mezzo a tutto questo, ci sono ovviamente sofferenze amorose, dichiarazioni a Justin Bieber e tweet teneri, ma la sostanza fa abbastanza impressione. Di questa roba io ho un’esperienza quasi accademica perchè più volte mi sono trovata ad essere bersaglio dei tweet di vari bimbominkia che difendevano la Tatangelo o lo Scanu di turno. Quello che sono capaci di scrivermi i quindicenni non sono capaci di scriverlo manco gli ultras. O i supporter di Grillo. Quello che mi chiedo è banale ma per niente retorico: ma i genitori di questi ragazzini arroganti, violenti e bulli nel virtuale ma (ci scommetto) cagasotto nella vita che fanno? I genitori di queste ragazzine che parlano di piselli su bacheche pubbliche e pubblicano le loro foto in atteggiamenti saffici a 14 anni, dove stanno, vedono Tempesta d’amore? Un profilo pubblico su twitter o facebook è un’arma pericolosa a quell’età.
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