Cronaca
Azimut al via la cassa integrazione per 500
La crisi non risparmia nemmeno le isole felici del made in Italy. Da ieri infatti è entrata in vigore la cassa integrazione straordinaria per 500 dipendenti del colosso leader nella produzione di motoscafi e simbolo di eccellenza della creatività piemontese nel mondo. Manca tuttavia l’accordo sulla rotazione del personale con i sindacati e non solo.
L’altro nodo da sciogliere riguarda, infatti, la durata della cassa: sarà limitata a 12 mesi oppure potrà essere estesa fino a 24 mesi, offrendo così alle maestranze una finestra di maggiori dimensioni per agganciarsi ad un’eventuale ripresa del mercato.
Il dato certo, per ora, è che la proprietà non intende delocalizzare all’estero a scapito degli stabilimenti attivi in Italia e in Piemonte in particolare. La conferma si era già avuta a novembre, quando era stata annunciata la chiusura dei cantieri turchi di Bursa e la dismissione del cantiere emiliano di Gropparello che impiegava 180 dipendenti.
Successivamente, in base all’accordo raggiunto con i sindacati il 19 dicembre scorso e approvato dal 96% dei lavoratori, l’attività nello stabilimento di via Martin Luther King non è a rischio ma si prevede un aumento della cassa integrazione che già a dicembre toccava 300 dipendenti su 1100.
Del resto i numeri della crisi sono chiari: nel 2011 sono uscite dallo stabilimento piemontese 124 barche che la proprietà vorrebbe portare a 160 con nuovi accordi aziendali. Cifre ben lontane dalle 300 imbarcazioni realizzate in passato.
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