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Cuneo

Per il Ministro Balduzzi, intervenuto a Mondovì, non vi sono le condizioni per commissariare la Sanità piemontese

Redazione Quotidiano Piemontese

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balduzzi a Mondovi 3“L’apertura dell’ospedale di Mondovì è stato un traguardo non scontato, la vecchia struttura era ormai inadeguata, obsoleta. Si è iniziato un percorso con un entusiasmo in parte  frenato da un periodo di austerità generale. Tuttavia, l’attuale difficile situazione ci chiede di superare le logiche di campanile.” Stefano Viglione, sindaco di Mondovì, lancia quello che è un monito e insieme un invito ai sindaci delle altre realtà territoriali presenti al convegno “L’ospedale di Mondovì: una realtà in crescita. La nuova Sanità tra spending review e riorganizzazione della rete ospedaliera”, che ha messo intorno al tavolo, tra gli altri, gli ex ministri Livia Turco e Ferruccio Fazio.

Prima della convention il ministro in carica Renato Balduzzi, ricevuto dal Prefetto, dal sindaco Viglione e dal direttore generale dell’Asl Gianni Bonelli, ha visitato la struttura e incontrato il personale, mentre non gli è stato possibile partecipare ai lavori, com’era previsto, per un improvviso impegno romano. Il Ministro però, più volte sollecitato sull’argomento, ha ribadito che, a suo parere, non vi sono le condizioni per commissariare la Sanità piemontese che ha problemi di bilancio ma è, dal punto di vista qualitativo, una buona sanità.

Tocca ad Enrico Costa introdurre il convegno, sottolineando in particolare le peculiarità della provincia di Cuneo, la sua buona sanità e l’utilizzo parsimonioso ed efficiente delle risorse, anche in tempi di maggiori disponibilità.

Il leit-motiv dell’incontro, soprattutto nell’intervento dei due ex ministri per la salute, è centrato sulla salvaguardia del Sistema sanitario nazionale, attraverso la creazione di una vera rete ospedaliera. E tutto questo anche per “combattere le inefficienze e ottimizzare la qualità del servizio per reinvestire nei servizi di territorio, nella ricerca e nella prevenzione” come chiede la parlamentare Livia Turco. “Sulla salute – sottolinea l’ex Ministro – occorre sempre trovare convergenze, il nostro Sistema sanitario ha sofferto quando ci sono stati eccessi di scontro.”

Per l’ex Ministro Ferruccio Fazio “la Sanità non può essere né di destra né di sinistra. Sono sicuri i politici presenti di avere fatto tutti gli sforzi per far sì che in provincia di Cuneo si lavorasse veramente in rete? E’ l’augurio che faccio a tutti per il dopo elezioni.” Poi, a proposito dell’ipotesi di commissariamento della Sanità piemontese, che ha cominciato a circolare da qualche settimana ma che non trova il ministro Balduzzi d’accordo: “Non si può essere contenti se la Sanità viene commissariata, perché ciò decreterebbe il fallimento del territorio.” Infine Fazio sottolinea che altro punto nodale fondamentale della rete sono i medici di medicina generale, quindi l’accesso territoriale e illustra in sintesi la sua ricetta per salvare il sistema universalistico (oggi il 25% della spesa è “out of pocket”, cioè di privato puro): il taglio dei Lea o l’applicazione di un ticket proporzionato al censo.

Intanto Mondovì cresce, come spiega il direttore generale dell’Asl CN1 Gianni Bonelli: dal 2009 al 2012 i pazienti residenti nell’area di riferimento che si sono rivolti alla struttura sono passati dal 42% al 51% e gli interventi chirurgici sono aumentati del 30%. Negli ultimi anni sono stati nominati i primari di chirurgia, medicina, ortopedia, è stato istituito un unico Punto Nascita con Ceva, sono stati aperti i letti di OBI (osservazione breve intensiva) presso il DEA, è stata attivata l’elettrofisiologia cardiaca e i letti di unità scompenso. Mondovì ha poi un centro di eccellenza per l’Autismo e la sindrome di Asperger.

“Mondovì – spiega Bonelli – è un ospedale centrato sul paziente e nella progettazione si è posta un’attenzione particolare ai servizi collaterali e alberghieri e maggiore flessibilità nell’utilizzo degli spazi. La riorganizzazione della rete ospedaliera che abbiamo disegnato consiste nell’individuazione di due aree, un polo Nord e un polo Sud come li abbiamo chiamati: da una lato Savigliano-Saluzzo dall’altro Mondovì-Ceva con due strutture, una deputata agli interventi di long surgery, l’altra a quelli di week e day surgery quindi di minore complessità”.

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