Piemonte
Si sono incontrati a Torino i sindaci dei comuni sedi degli stabilimenti di Fiat Auto
Si sono incontrati a Torino i sindaci dei comuni sedi dei principali stabilimenti di Fiat Auto in Italia per fare il punto della situazione sulle prospettive produttive e occupazionali del settore auto in Italia. Erano presenti i Sindaci di Atessa, Cassino, Cento, Grugliasco, Maranello, Melfi, Modena, Pomigliano D’Arco, Pratola Serra, Termoli e Verrone. Al termine dell’incontro i Sindaci hanno deciso di dar vita a un Coordinamento degli Enti Locali sedi di siti del gruppo Fiat con l’obiettivo di dialogare con Governo, Azienda e organizzazioni sindacali e di attivare e condurre, di concerto le iniziative necessarie al rilancio produttivo e occupazionale del Gruppo.
Secondo i sindaci  “L’attuale congiuntura negativa è diversa da quella dei primi anni del nuovo millennio che ha visto sovrapporsi una grave crisi finanziaria del Gruppo Fiat con un improvviso e complesso cambio del vertice. Allora era a rischio la sopravvivenza stessa dell’azienda, in una congiuntura sia generale che del settore auto non negativa. Oggi ci troviamo in uno scenario del tutto diverso: la situazione congiunturale, dell’intero settore automobilistico, peggiore dal dopoguerra.  Non è l’azienda a rischio di sopravvivenza, bensì le produzioni operanti nelle aree di recessione economica come è oggi l’Europa. Il perdurare della crisi accentua gli effetti della sovracapacità produttiva presente in Europa e la concorrenza riduce i margini operativi a tutti i produttori.
Questa situazione mette in grave sofferenza tutto il settore dell’automotive, il cui valore risiede anche nella capacità della filiera della componentistica, presente in tutti i territori nazionali dell’Auto, di saper attrarre una pluralità di costruttori. Occorre che l’Europa sia parte attiva nei processi di ristrutturazione industriale del settore automotive, orientando i propri interventi sia alla salvaguardia dell’occupazione, sia allo sviluppo di azioni di innovazione industriale, così come definiti nel programma Horizon 2020. La ricerca e l’innovazione nel campo della riduzione dei consumi e delle emissioni, dei nuovi combustibili e dei nuovi propulsori, di nuovi modelli di mobilità sostenibile, deve essere il filo conduttore del rilancio del settore automotive in Europa e il Governo Italiano deve essere protagonista nella gestione delle politiche europee.
La mobilità sostenibile offre opportunità di nuova economia e rinnova e amplia la filiera  dell’automotive aprendosi anche alla collaborazione con il settore delle Public Utility; questa linea di innovazione può trovare affinità e collaborazioni con gli indirizzi di sviluppo che le Pubbliche amministrazioni concorrono a realizzare anche verso le aziende partecipate. Siamo consapevoli dell’incertezza temporale della ripresa economica, ma dati i tempi tecnici necessari tra l’attivazione di nuovi investimenti produttivi e l’uscita sul mercato di nuovi modelli, è indispensabile che gli investimenti partano ora per cogliere le opportunità appena si presenteranno. La ristrutturazione in Italia è già avvenuta ed è costata pesanti sacrifici occupazionali, i principali dei quali sono avvenuti a Arese e Termini Imerese.
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