Cultura
A Saluzzo l’epilogo del Premio letterario Emanuele Casalini riservato ai detenuti nelle carceri italiane
Giunge all’undicesima edizione il Premio letterario Emanuele Casalini, riservato ai detenuti nelle carceri italiane e intitolato al ricordo di una esemplare figura di educatore. La cerimonia di premiazione, ogni anno itinerante, è in programma per mercoledì 5 dicembre alle 14.30 alla Casa Circondariale “Rodolfo Morandi” di Saluzzo.
Il Premio Casalini è promosso dall’Università delle Tre Età – Unitre di Porto Azzurro e di Volterra, dal Salone Internazionale del Libro di Torino e dai Presìdi del Libro Piemonte. Nasce nel 2002 inoccasione del cinquantenario della prima rivista carceraria italiana, “La Grande Promessa”, per ricordare Emanuele Casalini che ne era stato assiduo collaboratore oltre che fondatore, presidente e docente dell’UniTre di Porto Azzurro, benemerita associazione che svolge da anni attività di volontariato nel carcere elbano.
La collaborazione fra il Premio Casalini e il Salone Internazionale del Libro di Torino si incardina in particolare nell’impegno sociale del Salone per la promozione della lettura, che trova la sua espressione più compiuta nel progetto Voltapagina: grazie ad esso ogni anno, nei giorni del Salone, gli autori si spostano dal Lingotto alle carceri di Asti e di Saluzzo per incontrare i detenuti in un ciclo di presentazioni e dibattiti preceduto da un vero e proprio percorso di preparazione.
Centinaia i concorrenti dell’edizione 2012: italiani, ma anche dei tanti stranieri immigrati da tutto il mondo che trovano nell’esercizio letterario un’ulteriore occasione per misurarsi concretamente con i temi dell’integrazione e del riscatto. Le opere premiate e quelle segnalate vengono raccolte ogni anno nel volume “L’altra libertà”.
La giuria, presieduta dal direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro Ernesto Ferrero, ha attribuito il primo premio della sezione narrativa 2012 aFrancesco Antonio Garaffoni di Milano, autore di un garbato apologo che vede entrare in carcere, con l’accusa di omicidio, nientemeno che il professor Mario Monti, qui chiamato a prestare i suoi modi distinti a un personaggio di alto profilo istituzionale. Il tema è quello dell’innocente incarcerato ingiustamente, con esplicito riferimento al caso Tortora; ma è anche un pretesto per tracciare un quadro di vita carceraria di coinvolgente umanità. Da segnalare anche i testi ingegnosi di Gavino Chessa, capace di scrivere tre pezzi, ognuno composto soltanto di parole che cominciano con la stessa lettera.
La sezione poesia ha visto vincitore Vittorio Mantovani con un originale poemetto ciclistico, in cui le fatiche della Parigi-Roubaix assurgono a dignità epica e diventano l’emblema della fatica del vivere. Al secondo posto un pluripremiato del Casalini, Aral Gabriele: “Non è l’ignoto che spaventa / né gorghi né flutti perigliosi, / ma un giorno conosciuto / che corre all’infinito”.
Nella sezione dedicata ai minori si possono leggere testimonianze drammatiche di viaggi della speranza sulle carrette del mare, o di ragazzi posti davanti a responsabilità troppo più grandi di loro; ma anche libere reinterpretazioni di grandi testi poetici, da Bertolt Brecht a Wis?awa Szymborska.
Alla cerimonia di premiazione interverranno fra gli altri Michele Coppola, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, e Rolando Picchioni, presidente del Salone Internazionale del Libro di Torino. Gli intermezzi musicali saranno eseguiti dagli allievi della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
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