Ambiente
Thyssen: niente appello per i risarciti
Non potranno ottenere nuovi risarcimenti nel processo di secondo grado le parti civili già indennizzate con la prima sentenza nella causa per il rogo dell’acciaieria Thyssen Krupp. E’ finalmente cominciato dunque il processo di secondo grado e la Corte d’assise d’appello di Torino ha escluso dal processo anche i famigliari dei sette operai morti nella notte del 6 dicembre 2007. Al tempo stesso però l’azienda ha fatto una prima importante concessione.
I vertici della multinazionale, infatti, si sono impegnati a non chiedere la restituzione delle somme già erogate a titolo di indennizzo anche nel caso in cui dovesse cambiare il giudizio di primo grado. L’unica parte civile a non accettare l’accordo, e quindi a restare nel processo, è stata l’associazione Medicina Democratica, che non ha sottoscritto alcun accordo con l’azienda.
Nel precedente processo, destinato comunque a fare epoca, ci sono state sei condanne fra cui quella a 16 anni e mezzo dell’amministratore delegato Harald Espenhahn, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale.
Nel corso della seduta odierna si è tenuta la relazione introduttiva del giudice a latere, Paola Perrone, che ha ripercorso le fasi del processo di primo grado e ha illustrato le ragioni del ricorso delle difese, che sostengono che nella tragedia vi siano state responsabilità anche degli operai.
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