Cronaca
La Rear risponde alle accuse: la nostra cooperativa è una casa di vetro
La coooperativa Rear ribatte punto per punto alle accuse dei suoi ex dipendenti licenziati che la hanno accusata nella conferenza stampa avvenuta al sindacato Autonomo Usb. Secondo Mauro Laus consigliere regionale del PD e presidente della Rear: “La Rear sostiene che la cooperativa è un palazzo di vetro: dai mille soci, ai conti in ordine. Querelemo Ken che è una persona coraggiosa ma da lui mi aspettavo un approfondimento in più. Sono disposto a incontrare il regista inglese in qualsiasi momento e anche ad andarlo a trovare. Anzi, sono talmente convinto di quello che dico che sono disposto a consegnargli le chiavi della società, fargli sentire qualsiasi dipendente e fargli fare tutte le verifiche che vuole. Poi se vuole puo’ farne un film”.
Laus contesta le ricostruzioni del licenziamento e delle sentenze fatte da Federico Altieri, l’ex dipendente da cui è scaturita la protesta del regista inglese, che ha rifiutato di venire a Torino a ritirare il premio alla carriera. Continua Laus: “Mi spiace che Loach sia stato accecato dai suoi ideali e dalle bugie raccontate dai protagonisti di questa storia, creando danni a un Festival dove lavorano tantissime persone. La Rear ha sempre applicato la legge. Non c’è nessuna politica di sfruttamento: più sono alti i contratti da applicare più noi siamo contenti, che siano Federcultura o Multiservizi. Tant’e’ che anche quando applichiamo il contratto Unci mettiamo un superminimo e i nostri trattamenti più favorevoli ci sono anche stati riconosciuti pubblicamente”.
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