Economia
I problemi per la cessione del 49% di Gtt dipendono dall’economia e dalla politica
Uno dei crucci più grossi di Piero Fassino per trovare i soldi per uscire da rischio sempre più grosso di default del Comune di Torino è di vendere il 49% di GTT. Ora si sta aprendo la fase due basata su una negoziazione privata con Trenord e gruppo Arriva. I problemi sono vari : il prezzo proposto dal Comune, le condizioni poste ai compratori, ma anche il fatto che Gtt forse più di altre municipalizzate è un ambientino difficile da gestire come racconta lo Spiffero:
Qualche elemento in più forse potrebbe essere utile per capire che cos’è Gtt e perché per la politica rappresenta una miniera, mentre per un privato non è poi così appetibile. Si tratta innanzitutto di una delle aziende più sindacalizzate del Piemonte, i cui dipendenti vivono in uno stato di perenne agitazione, in cui i rappresentanti dei lavoratori e i politici hanno per anni cooptato parenti, amici, amici degli amici. Un’azienda nella quale si fatica a garantire il servizio di trasporto nei giorni delle elezioni, perché un numero spropositato di dipendenti è ai saggi in qualità di rappresentante di lista, una società sulla quale gravano 458 milioni di debiti (e 423 milioni di crediti, di cui ben 171 nei confronti del Comune di Torino) ma che, per contro, ha sempre garantito una rosea carriera politica a chi da lì ha spiccato il volo e un lauto stipendio ai vertici. La politica è padrona di Gtt, come testimonia la coppia al timone formata dal sindaco di Ciriè Francesco Brizio (Pd, sodale del segretario regionale dei democratici Gianfranco Morgando) e l’amministratore delegato Roberto Barbieri( ex parlamentare della Quercia). Gli altri componenti del board sono il dimissionario Dario Casalini (Sel, uomo delle partecipate di Michele Curto che tentò di piazzarlo anche all’Agenzia dei servizi pubblici), Rosanna Abbà (Pd, area Fassino) e Umberto Trabucco (Pdl, ex An legato a Agostino Ghiglia). Una società che vanta un altro primato: l’unica in cui i compensi degli amministratori non compaiono nella sezione “trasparenza” del Comune. Questioni di “governance”.
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