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Cronaca

Si apre il processo per i disordini sui cantieri della Tav Torino-Lione del 2011- proteste del movimento NoTav

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il 21 novembre 2012 allle 9.00 si apre al Tribunale di Torino il processo a 45 imputati riguardante gli scontri tra NoTav e forze dell’ordine nell’estate del 2011 a Chiomonte.  Potrebbe però essere una partenza con immediato rinvio dei lavori dato che  delle notifiche agli imputati non sono arrivate nei termini previsti di legge. Un centinaio di attivisti del movimento NoTav ha bloccato la strada davanti al tribunale di Torino, dove si apre il processo. Un operatore della Rai che stava facendo riprese è stato assalito da un gruppo di manifestanti. L’udienza è stata sospesa perchè Il presidente del collegio giudicante  ha sospeso l’udienza in attesa del  trasferimento dei lavori in un’aula più capiente.  In aula gli attivisti hanno protestato, gridando “vergogna” all’indirizzo dei magistrati.

 

Sui siti del movimento è da giorni in corso un appello per attuare un presidio davanti al tribunale torinese per protestate contro l’inchiesta e contro il processo che secondo i NoTav deriva “dal tentativo di indebolire il movimento No Tav ( visto da sempre con timore dai vari Governi e padroni ),dividere i manifestanti in buoni e cattivi e cercare di impaurire chiunque protesti date le ampie mobilitazioni in corso. Infatti, il periodo degli arresti avviene in un momento di varie lotte nel paese: in particolare le resistenze di operai e lavoratori, il movimento dei cosiddetti forconi e dei pastori sardi, le manifestazioni dei tassisti,agricoltori e vasti settori sociali contro le proposte di strangolamento economico e tassazioni varie del Governo. Momenti di lotta che potrebbero rafforzarsi reciprocamente ed è perciò che attacchi repressivi come questo vorrebbero fungere da monito per qualunque forma di dissenso scomoda. Parallelamente, inizia una campagna politico-mediatica denigratoria e mistificatoria a senso unico , dando spazio quasi interamente agli accusatori, contro noi imputati-e, raffigurati-e addirittura come infiltrati nel movimento No Tav e tesa a personalizzare  insistendo sul fatto che molti-e di noi non siamo della Valsusa e che vi sono imputazioni per fatti specifici e circoscritti ma noi tutti sappiamo bene che “gli infiltrati” sono le forze di polizia che hanno occupato la Valsusa e li riteniamo responsabili della devastazione della valle e delle torture ai danni dei manifestanti no tav.”

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