Cronaca
I sindaci italiani minacciano le dimissioni contro il patto di stabilità mentre Fassino è il primo vicino al default
Graziano Delrio, presidente dell’associazione dei comuni italiani , al termine di un incontro con il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha rilasciato una nota in cui sostiene che “i sindaci italiani minacciano le dimissioni di massa il prossimo 29 novembre se il governo confermerà i tagli ai trasferimenti e l’impianto dell’Imu, l’imposta sugli immobili. Abbiamo chiarito che la Legge di stabilità è l’ultima occasione per rivedere quelle norme come Imu, patto di stabilità e spending review che stanno uccidendo il comparto dei comuni”.
I sindaci chiedono al governo di fare marcia indietro sui 2,5 miliardi di nuovi tagli ai trasferimenti previsti a partire dal 2013. Un’ipotesi alternativa, che trova l’appoggio di numerosi parlamentari, consiste nell’allentare le maglie del Patto di stabilità interno. Sul fronte Imu, i sindaci chiedono di avere maggiore autonomia finanziaria. Il governo sta studiando una soluzione per attribuire ai comuni la quota di gettito Imu oggi incassata dallo Stato centrale. Finora però il ministero dell’Economia non è riuscito a formalizzare una proposta soddisfacente.
Per quello che riguarda il Comune di Torino, che deve tentare di recuperare per fine anno 250 milioni di euro per evitare il tracollo Fassino sta preparando un ricorso contro il Ministero dell’Economia sul taglio di 17 milioni ai trasferimenti.
La situazione del comune è drammatica. Non c’è solo un problema legato al patto di stabilità da non sforare per la seconda volta. In questo caso non ci sarebbe un commissariamento automatico, ma una sanzione molto pesante pari a tutta la quota sforata. A questo punto il bilancio sarebbe tecnicamente da default con problemi di funzionamento della macchina pubblica oltre a problemi pratici come il pagamento degli stipendi ai dipendenti.
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