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Fassino riparte per vendere Gtt, ma il tempo è poco e i problemi tanti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nel corso della seduta del Consiglio comunale del 19 novembre Piero Fassino, ha comunicato all’assemblea gli esiti della gara relativa  alla cessione del 49% delle quote del Comune in Gtt e lo stato del piano di dismissioni proposto dalla Giunta e approvato dal Consiglio comunale nei mesi scorsi. Fassino ha definito la scelta delle cessioni “ finalizzata ad un doppio obiettivo: rientrare nel Patto di Stabilità e concorrere alla riduzione del debito della Città.  Cui si aggiunge la necessità di una disponibilità di risorse a fronte dei rilevanti tagli subiti dal nostro Comune per una cifra superiore ai 200 milioni di euro”. 

l Sindaco ha ricordato che il debito accumulato nel corso di un decennio all’atto dell’insediamento della sua amministrazione ammontava a 3,3 miliardi di euro. “Esso – che  ha già conosciuto una prima riduzione nel 2011 –  è strutturato con mutui di medio e lungo termine per i quali la Città ha pagato e continuerà a  pagare regolarmente i ratei annui. Mentre una parte minore di debito è costituito da esposizione a breve, per ridurre la quale si utilizzeranno i ricavi delle cessioni”.

In rapporto alla gara relativa a Gtt, aperta il 3 agosto scorso dopo una gara di prequalificazione, Fassino ha comunicato che “essendo pervenuta una offerta, la Commissione aggiudicatrice  dopo aver esaminato l’offerta tecnica e l’offerta finanziaria   non ha tuttavia ritenuto di poterla accogliere perché formulata come offerta condizionata, quando il bando di gara esclude tale modalità”. Inoltre sono emersi rilievi, ha detto Fassino, “relativi ad alcuni profili di governance e alle dinamiche dei flussi finanziari erogati per il TPL da soggetti pubblici”.

Fassino in relazione alla gara per Gtt, ha annunciato che la Giunta si riserva, sulla base delle considerazioni che perverranno da parte del concorrente “qualora condivisibili, di presentare nei prossimi giorni al Consiglio quelle deliberazioni necessarie a consentire la positiva conclusione del procedimento”. Fassino ha concluso sottolineando “quanto complesso, farraginoso e non privo di contraddizioni normative è il quadro di legge e di regole in cui gli Enti Locali sono chiamati a operare” ricordando “che le basi d’asta indicate derivano da valutazioni forniteci dagli Advisors scelti dalla città, fermo restando che quelle valutazioni sono anch’esse  sottoposte alla verifica del mercato e alle leggi della domanda e dell’offerta, oltrechè al rapido mutare del contesto economico e finanziario complessivo”.

Alle comunicazioni del Sindaco è seguito un dibattito

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Circolano voci su una diminuzione del 10% in caso di trattative negoziate, vogliamo sapere se è vero e se questo comporta un incasso minore per la Città. Valuteremo attentamente i provvedimenti che ci verranno proposti e il nostro sì non è così scontato. Se questo fosse vero, quali altre manovre dobbiamo aspettarci in Consiglio per il rientro nel patto di stabilità? Per la prossima settimana vorremmo avere più informazioni soprattutto su GTT e un confronto più attivo invece di apprendere le notizie dai giornali

Maurizio Marrone (PdL): È comprensibile che il privato agisca per tutelare i propri profitti, ma il dovere di noi amministratori è quello di tutelare i cittadini. Spero in un coinvolgimento reale del Consiglio comunale per le decisioni. La Città è sottoposta ai “capricci” dei privati che, conoscendo la situazione di urgenza, cercano di imporre le condizioni. Non è positivo che le società aggiudicatarie delle gare siano le stesse per ambiti diversi, il trasporto aereo e la filiera ambientale non hanno nulla in comune. Tocca a noi ridefinire i paletti per le condizioni di gara ribadendo la centralità del Comune nella gestione dei servizi

D’Amico (Gruppo misto di minoranza): L’andamento di queste vendite era prevedibile. La prima legge di mercato recita che l’acquisto migliore è fatto quando il venditore ha urgente bisogno di fondi. Non mi stupisce che le gare siano andate deserte. Ora bisognerà andare a una trattativa privata, con il ribasso delle quote di vendite. Mi rendo conto che il sindaco ha ereditato una situazione di dissesto finanziario e auspico da parte sua un’uscita di scena a testa alta, senza sottometterci ai poteri forti della città. La conclusione di questa vicenda non dovrà essere la svendita di questi beni. Noi ci opporremo a questa triste conclusione.

Bertola (M5S): Finora è stato messo in piedi un vero e proprio castello di carta per cercare di rimediare a una situazione difficile. Oggi apprendiamo di una situazione prossima al nulla di fatto e ci ritroviamo a procedere con una vendita al ribasso. Continuo a credere che sarebbe meglio rinegoziare il debito della città e non vendere il patrimonio dell’amministrazione. La città abbia il coraggio di dire di no alla cessione di quote a prezzo di svendita.

Michele Paolino (PD):Il Sindaco ha mostrato serietà e considerazione verso il Consiglio. E’ in gioco il bene di questa città e siamo certi che non vi sarà alcuna “svendita”. Attraverso questa strada contiamo di riportare Torino nel patto di stabilità, riducendo il debito e trovando risorse indispensabili per continuare a cercare di alleggerire il peso della crisi sui settori sociali  più deboli, come fatto finora. Il percorso che si sta seguendo è trasparente ma è giusto tenere informato il Consiglio comunale, che a suo tempo ha votato le delibere necessarie ad avviare questa procedura.

Silvio Viale (PD): Non dobbiamo eludere il problema, che è il patto per la stabilità. Sono fiducioso che si troveranno tutte le soluzioni possibili, anche se in “zona Cesarini”. Però l’unico rammarico è che tutto questo si sarebbe potuto impostare prima. Ne portiamo la responsabilità, noi della maggioranza  così come l’opposizione.

Michele Curto (SEL): Credo che oggi sia una giornata interlocutoria. Siamo su un treno in corsa, speriamo sia orientato nella direzione corretta, ma vedo che il mercato dei privati ci dice che non vuole la responsabilità del bene pubblico. Come maggioranza abbiamo fatto quanto era in nostro possesso nel tentativo di mettere in carreggiata il bilancio della città, ora possiamo solo essere osservatori attenti e rigorosi, ma i tempi sono stretti. Vorremmo, infine, fosse reso chiaro qual è l’obiettivo di bilancio che serve per garantire alla città di non sforare per il secondo anno consecutivo il patto di stabilità.

Paola Ambrogio (PdL): Sono preoccupata per l’insuccesso di questa gara. Spero che il sindaco e il vicesindaco continuino a tenerci informati sulla sua evoluzione e mantengano come prioritario l’interesse dei cittadini.

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