Ambiente
Fuksas, disposto a rinunciare alla parcella, ma non al suo grattacielo, cita la Regione Piemonte
E’ confermato. Massimiliano Fuksas, architetto romano di fama internazionale, progettista del nuovo grattacielo, sede della Regione Piemonte, ha citato la Regione stessa in merito alla direzione artistica dei lavori. In un’intervista al quotidiano La Stampa, l’architetto, ora in Cina per lavoro, ha dichiarato di essere disposto a tagliare la sua parcella, a fare un regalo ai piemontesi rinunciando al suo compenso, che ha suscitato notevoli critiche data la cifra elevata e il disappunto della vecchia giunta Cota, ma che non si tratta dell’unico problema. Non viene meno, però la necessità di riprendere il controllo del progetto e di proseguire i lavori in prima persona. Fuksas non segue più la realizzazione dell’edificio e sostiene che l’intera struttura ha subìto una modifica, visto che era prevista in acciaio e ora è in cemento armato. L’opera risulta a sua firma e si parla del grattacielo più alto d’Italia, ragione per cui rivendica, non solo la paternità, ma il completamento dei lavori, così come sulla carta, mentre parla di estromissione persino dal cantiere. I collaboratori dell’architetto, a suo dire, non hanno nemmeno potuto visionare i nuovi atti, la documentazione per valutare come stiano proseguendo i lavori. Insomma, il progetto è diverso dalla realtà.
Fuksas termina l’intervista commentando che sarebbe disposto a chiudere la cosa alla cifra di 300-400mila euro, ritirando anche l’atto di citazione, previa possibilità di non modificare, da parte di terzi, l’opera rovinandola, visto che la ritiene il “suo” grattacielo così come quello di Intesa San Paolo è associato, e lo sarà sempre, a Renzo Piano, altra rilevante firma dell’architettura contemporanea.
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