Seguici su

Cronaca

E’ iniziato a Torino il processo contro i medici delle Molinette che eseguirono trapianti per coprire un loro errore

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

E’ partito a Torino il processo contro Mauro Rinaldi il primario di cardiochirurgia, un assistente e un’anestesista dell’ospedale Molinette di Torino che avrebbero trapiantato un cuore in una paziente per coprire un loro errore in un precedente intervento. Un processo che potrebbe fare scuola nell’ordinamento italiano, in quanto ai tre viene contestato, per la prima volta in Italia, anche il reato di peculato dell’organo trapiantato.

La vicenda è del marzo 2008, quando Pasqualina Amodeo, una paziente di 67 anni, fu sottoposta a un’operazione che pareva essere di routine: la sostituzione della valvola aortica. Secondo l’accusa, chi eseguì l’intervento chiuse per errore l’arteria coronarica sinistra e sempre secondo l’accusa per coprire l’errore vennero eseguiti altri cinque interventi, tra cui il trapianto del cuore, che non bastarono per salvare la vita alla donna.Al banco degli imputati siedono Mauro Rinaldi, primario di cardiochirurgia dell’ospedale, iil suo assistente, Massimo Boffini e l’anestesistaDaniela Pasero.

I pm Paolo Toso e Paola Stupino hanno accusato i reponsabili di omicidio preterintenzionale dato che secondo gli inquirenti il trapianto non aveva giustificazioni terapeutiche. L’accusa, inedita in Italia, di peculato del cuore, si deve al fatto che l’organo, considerato di proprietà del Servizio Sanitario Nazionale, è stato utilizzato per scopi differenti.

I tre sono anche accusati di frode processuale per la sparizione di una valvola cardiaca. Il solo Boffini deve rispondere del falso legato alla stesura di un referto. Nella prima udienza  sono stati sentiti i primi testimoni dell’accusa, tra cui il medico legale Roberto Testi, che ha ripercorso la vicenda dei cinque interventi effettuati dopo l’errore.

Gli avvocati della difesa hanno reso disponibile una perizia che dimosterebbe la mancanza di errori da parte dei sanitari e l’utilità del trapianto: “Non era inutile perché c’erano ancora delle possibilità di salvare la paziente  lo dimostreremo”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese