Economia
La Corte dei Conti francese boccia il progetto Tav
La Corte dei Conti francese ha bocciato il progetto Tav Torino – Lione, rilevando l’aumento dei costi e la diminuzione dei traffici rispetto ad un progetto ormai datato, su cui pesano l’incertezza dei finanziamenti, l’enorme impatto ambientale e i rischi per le popolazioni. Le critiche sono contenute in un documento pubblicato dai magistrati francesi in cui si leggono le molte riserve espresse i primi di agosto dal primo ministro francese Marc Ayrault sulla Torino-Lione. Scrive il presidente della Corte Didier Migaud: Il carattere internazionale del progetto, la sua anzianità e la sua complessità rendono difficile esprimere delle raccomandazioni” .
Per questo la Corte propone di prendere seriamente in considerazione soluzioni alternative, come potenziare la linea esistente e spostare il traffico delle merci dalla strada alla ferrovia.
Continua il documento :”Bisogna rapportare i costi dell’alta velocità, senza trascurare la situazione finanziaria del Paese e soprattutto le reali possibilità di crescita che darebbe al Paese. Costi maggiorati, basti pensare che già solo il budget previsto per il programma di studio e i lavori preliminari il budget è quasi triplicato. In Francia la costruzione di gallerie e i problemi geologici, in Italia la variazione del tracciato, da Venaus a Chiomonte. Il budget necessario stimato inizialmente a 320 milioni, poi a 371, è stato portato a 534,5 a partire dal marzo 2002, in seguito a 628,8 milioni nel programma del 2006. Le stime presentate alla conferenza intergovernativa del 2 dicembre 2010 l’hanno portato a 901 milioni. La Tav è stata concepita in un contesto di forte crescita dei traffici attraverso l’arco alpino. Crescita che però si è arrestata, con una brusca inversione di tendenza nel 1999, quando la chiusura temporanea del Monte Bianco, le nuove vie aperte in Svizzera, la fine dei transiti notturni e la crisi hanno causato la diminuzione del flusso. Secondo gli studi economici voluti nel febbraio 2011 da Ltf sul progetto preliminare modificato, il valore attuale netto è negativo in tutti gli scenari». Ovvero, non solo con la crisi ma anche in caso di ripresa.
Ora la patata bollente passa a a Mario Monti e François Hollande che si incontreranno il prossimo 3 dicembre.
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