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Nobili commenta la riunificazione VCO – Novara

Erica Gardella

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Dopo il decreto legge del Consiglio dei Ministri che sancisce la riunificazione delle Provincie di Novara e Verbano Cusio Ossola il Presidente della Provincia del VCO in un comunicato ufficiale esprime tutto il suo rammarico per la perdita dell’autonomia ottenuta con grandi sforzi solo nel 1992. Ecco il testo integrale della dichiarazione: Prendo atto del provvedimento del Governo che per quanto riguarda la nostra provincia ha fatto propria la proposta formulata dal Consiglio Regionale. Evidente che da parte mia ci sia un forte rammarico nell’apprendere che non si è voluta tenere in considerazione la soluzione avanzata dall’Unione delle Province Piemontesi e dal Consiglio delle Autonomie Locale. Continuo a ritenerla quella più valida, di più ampio respiro e più virtuosa nelle sue immediate ricadute.

 Un’occasione persa – a fronte del riconoscimento di autonomia amministrativa per le ‘consorelle’ di Sondrio e Belluno – per far valere le nostre prerogative di provincia montana e di confine. Le rivendicheremo con l’iter parlamentare, che si profila complesso. Certo che se fosse prevalsa l’ipotesi di ‘quadrante’ sarebbe stato più semplice ricostruire all’interno di quel contesto territoriale un nostro percorso di autonomia. Ora è tutto più difficile dovendo fare da ‘stampella’ a Novara, che senza il VCO non ha i numeri da nuova provincia.

Ciò significa che dobbiamo in tempi brevissimi stilare la lista dei servizi e uffici che reputiamo prioritari per il nostro territorio e sederci a un tavolo con Novara, senza nessun complesso di inferiorità ma al contrario consci della nostra forza, per dare una rinnovata fisionomia a un ente che non può ricalcare quello che è stato in passato.

Trovo inoltre incomprensibile e frutto di una superficiale conoscenza di regolamenti e statuti provinciali, la decisione del Governo di cancellare le Giunte, di cui, come nel caso del VCO, fanno parte i candidati a consigliere che hanno ricevuto un significativo numero di preferenze e che per rivestire il ruolo di assessori si sono dimessi dal Consiglio, valutato che il provvedimento di oggi dà al Presidente la facoltà di assegnare deleghe a consiglieri attualmente in carica. Anche questo penso sia un aspetto che durante l’iter parlamentare dovrà essere aggiustato, perché rappresenta un’insensata contraddizione.

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