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La ‘ndrangheta voleva realizzare un attentato a Giancarlo Caselli

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’ex Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, ora capo della Procura di Roma e il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, e l’aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratter erano nel mirino dei clan della ‘ndrangheta calabrese. A rivelarlo  è un’informativa della Dda di Torino: “Nel gennaio del 2012 – una coppia di malavitosi ha fatto esplicito riferimento alla preparazione di un attentato nei confronti di Pignatone da compiersi in Calabria”. Pietro Marino e Paolo Siclari, i due intercettati, aggiungevano nel dialogo: “Caselli a Torino e Gratteri a Locri stanno rompendo i coglioni”.

Il riferimento è alle inchieste condotta dal procuratore Caselli sulle infiltrazioni mafiose in Piemonte che hanno messo in evidenza anche il coinvolgimento di alcuni politici. L’attentato al quale si fa riferimento nella conversazione è l’atto intimidatorio contro Pignatone del 5 ottobre 2010, quando fu posizionato un bazooka davanti al Tribunale di Reggio Calabria.

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