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Fassino nega la parentopoli sabauda e affida il caso di Anna Martina a un’indagine interna

Redazione Quotidiano Piemontese

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In conclusione di dibattito, Fassino ha sottolineato come in questi giorni si sia stabilito un nesso, del tutto infondatamente, che non c’è “tra le cose sulle quali discutiamo qui e altre vicende che hanno investito il sistema politico e istituzionale scuotendo l’opinione pubblica. Trovo grave, ha detto Fassino, che non si chiarisca che questo nesso non c’è. Non stiamo discutendo di denaro pubblico sperperato o di diritti dei cittadini lesi dalla pubblica amministrazione. Ma nell’informazione, ha aggiunto, è stabilita questa relazione e, in questo modo, si è lesa la verità e si è trasmesso un’idea che non corrisponde al funzionamento della nostra Amministrazione, alla sua correttezza e alla sua trasparenza”.

Rivolgendosi al Movimento 5 stelle, ha sottolineato come in particolare questo movimento abbia accreditato, con le sue iniziative, un’idea di funzionamento della Città che non corrisponde al vero. Rispetto al cd con gli incarichi sotto i 20 mila euro affidati dalla Città, dal 2006 ad oggi, Fassino ha ricordato come questo contenga grande quantità di atti amministrativi, come è del tutto evidente per una macchina amministrativa di 12 mila dipendenti, regolati da un quadro di regole e di leggi particolarmente complesso, che gestisce un bilancio di un miliardo e 300 milioni e che ogni giorno gestisce atti.

“I dirigenti firmano quando sono certi della regolarità degli atti, applicano procedure previste dalla legge, applicate anche nelle questioni discusse oggi”, ha affermato il Sindaco evidenziando come la Città abbia assunto regole più stringenti in relazione agli affidamenti per “ancorare ogni provvedimento al massimo di trasparenza e perché la dose di discrezionalità sia applicata a dimensioni di spesa maggiormente contenute”. Ha ricordato che la Corte dei Conti vaglia ogni atto della pubblica amministrazione e la Corte di Torino è tra le più scrupolose che esista in Italia. “Questo è elemento di tutela per tutti, ha sottolineato, negando l’esistenza di “un sistema Torino”.

Naturalmente, ha rilevato come in una macchina così complessa possano esserci errori, comportamenti inopportuni, sottovalutazioni e anche forme di slealtà. E’ quindi giusto sottoporre a controllo gli atti, ma non sulla base di una cultura del sospetto, della quale, ha aggiunto,“dobbiamo liberarci tutti. A pensar male si sbaglia, quando non ci sono ragioni per pensare male”. “Proprio per questo non ho avuto reticenza nell’affrontare qui il tema della dottoressa Martina”, ha continuato Fassino. “Valuteremo le determine oggetto di accertamento e se risulteranno responsabilità adotteremo le misure necessarie. Ma nello stesso tempo penso che le persone vadano rispettate anche quando sbagliano. Per questo ho sentito il dovere morale di ricordare che la dottoressa Martina, in otto anni, non ha firmato solo quelle due determine probabilmente inopportune, ma ha dato tutto quello che sapeva in termini di professionalità e competenza, contribuendo al successo delle Olimpiadi 2006 e del 150° anniversario dell’Unità d’Italia”.

In merito al Festival del Jazz, Fassino ha ricordato come la pubblicità sull’evento sia stata affidata ai canali radiofonici non solo della Rai ma anche di altri circuiti radiofonici. In merito agli incarichi non svolti all’interno dell’Aministrazione, il sindaco ha evidenziato come non tutte le attività possano trovare specifiche competenze all’interno della macchina comunale. Fassino ha assicurato che l’azione di verifica sui dati forniti proseguirà all’interno della Commissione Controllo di Gestione ed ha annunciato un regolamento per la corretta gestione degli incarichi professionali esterni di cui siano titolari dirigenti dell’Amministrazione.

Ha concluso affermando che “Abbiamo il dovere di garantire che l’Amministrazione sia caratterizzata da imparzialità, trasparenza, rispetto delle leggi e da regole etiche. Facciamolo con la responsabilità di chi sa quanto è complessa l’azione di governo e facciamolo con la certezza che governiamo questa città grazie alla passione, alla dedizione, ala professionalità di migliaia di dipendenti  che abbiamo il dovere di tutelare nella loro dignità”.

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