Cittadini
I 18 milioni di euro distribuiti da Anna Martina: una comunicazione piuttosto cara per Torino
Repubblica analizza le spese della ex dirigente del comune di Torino che si è occupata dell’immagine del Comune di Torino, che ha speso molti denari pubblici attraverso appalti e affidamenti diretti nei vari eventi dalle Olimpiadi a Italia 150. E fra gli eventi che hanno trasformato Torino saltano fuori intrecci familiari e professionali.
In sei anni il “sistema Martina” ha distribuito qualcosa come diciotto milioni di euro con gli affidamenti degli appalti. Sulla fiducia. Una galoppata la sua, passando attraverso tutti i grandi eventi che hanno trasformato Torino. In cabina di regia sempre lei, Anna Martina, premio Ischia Comunicatore. Martina si affaccia in Comune a fine 98, epoca Castellani, dopo aver ricoperto il ruolo di presidente ed ad in Opera, società del settore comunicazione. Incarico preso nel 1995.
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Tra le sue mani, in qualità di direttore, in sei anni sono passati più di 18 milioni di euro, sulla base dei dati del cd. Affidamenti diretti, forniture assegnate da lei o dai dirigenti della sua divisione. I nomi? Ricorrenti, Mailander, Hub, Opera, Orange, società che hanno a che fare con il settore. Si tratta di 437 appalti, tra affidamenti fino a 20mila euro, trattative private “in economia” fino a 200mila, e estensioni di forniture già assegnate con gara, per lavori che superano la soglia dei 200mila. Solo l’anno delle Olimpiadi il settore guidato da Martina ha sfornato la bellezza di 176 affidamenti, per un valore di 10,3 milioni di euro. Più di tutti gli altri settori dell’amministrazione.Passata la festa, anche per il settore Comunicazione il numero di incarichi diretti è sceso: una media di una cinquantina all’anno, per 2 milioni. Ma arriva Italia 150 e un’altra questione “estetica”, riconducibile al capitolo parentale, come nel caso delle determine firmate per affidare lavori alla Punto Rec Studios, società di proprietà al 44 per cento del figlio Marco Barberis. Si tratta delle ex Ogr. “Qui c’è un problema di coniugi”, sosteneva l’opposizione. Il riferimento è al consorte Walter Barberis, segretario dell’Einaudi e uno dei curatori della mostra “Fare gli italiani”, e a Martina, da agosto 2010 incaricata dal Comitato di seguire gli allestimenti. Conflitto di interessi tra controllore e controllato? “La mia nomina è precedente”, replica Barberis. Caso chiuso. Per Italia 150, non in maniera diretta, ha lavorato anche la Punto Rec del figlio Marco che nel 2011 si sposa con Silvia Bertetto Giannone, collaboratrice in Comune di Martina.
Un rapporto iniziato prima del 2007, quando Bertetto, una laurea in Farmacia, termina la sua attività in Mailander. Poi la chiamata a Palazzo Civico, con due determine, una disponibile e l’altra no sul sito internet, fino a dicembre 2008. La collaborazione con la nuora prosegue anche dopo e Bertetto, pagata da Turismo Torino, segue Martina anche nel nuovo incarico e sul Mediadress come capo ufficio stampa estera del Comune. Una nuova carriera ai rapporti internazionali.
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