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Alessandria tagliata fuori dal decreto salva-enti: l’ira del sindaco Rita Rossa

Redazione Quotidiano Piemontese

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A nulla sono valsi gli sforzi dell’amministrazione comunale per ottenere un aiuto dal Governo centrale per far fronte alla grave situazione finanziaria della città. A giudicare quanto visto in questa occasione, non c’è discorso che tenga: o conti o sei fuori. Inutile il viaggio del primo cittadino: un andata ritorno Palazzo Rosso – Roma, che aveva visto il sindaco di Alessandria tornare in Comune con le rassicurazioni di Palazzo Chigi, così come inutile la telefonata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono sconcertata – ha fatto sapere il sindaco – Dopo essere stati a Palazzo Chigi e aver avuto rassicurazioni, abbiamo constatato che il Decreto è entrato in Consiglio dei Ministri alle 16.30 di ieri con l’indicazione di Alessandria come comune beneficiario del fondo di rotazione e ne è uscito nella notte senza che di Alessandria vi fosse più traccia.

Il sindaco è amareggiato per il il contenuto del decreto: “Si vuole forse uccidere la città? – si chiede Rita Rossa –  E’ incredibile e scandaloso che si decida di salvare comuni che sono in deficit strutturale da tempo, che si permetta a Palermo di sforare il patto per 900 milioni di euro, che si stanzino ancora una volta fondi per Roma capitale, che si aiuti Napoli con somme a otto zeri e non si tenga conto della nostra situazione. Noi, nuova amministrazione, siamo stati costretti a dichiarare il dissesto dopo un anno di verifiche della Corte dei Conti su atti illegittimi della precedente amministrazione”.

Eppure l’amministrazione  si è mossa lungo il campo minato del dissesto, attuando tutte le prescrizioni che la legge impone agli enti che si trovano in questa difficile condizione. Scelte obbligate, ma molto impopolari, come l’aumento delle tariffe ai livelli massimi e il riordino delle società partecipate, e bisogna riconoscere che Maria Rita Rossa ci ha sempre messo la faccia.

Ora che il decreto è stato approvato dal consiglio dei ministri, la speranza per il Comune è che durante l’iter di conversione in legge, i parlamentari locali facciano presenti le istanze della città, e che vengano presi in considerazione gli sforzi fatti finora nella direzione del risanamento: faccio appello ai parlamentari del territorio perché rappresentino la nostra città – ha detto il sindaco di Alessandria – voglio riunire tutte le categorie produttive e i sindacati così che, insieme all’amministrazione comunale, facciano sentire la propria voce. Questo è uno schiaffo ai cittadini di Alessandria, incolpevoli per questa situazione che stanno pagando con tanti sacrifici. Questa è una città che vuole risanare i suoi conti e risollevarsi. Io auspico che si tenga conto degli sforzi fatti dalla nostra comunità e che in sede di riconversione del decreto questa aberrazione trovi giustizia, che Alessandria trovi giustizia.

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