Seguici su

Cittadini

Il Consiglio Regionale del Piemonte taglia indennità e rimborsi ai consiglieri

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato la proposta di legge, per stabilire nuovi tagli su indennità e rimborsi dei consiglieri. l’iter del provvedimento era partito da tempo, ma ovviamente è stato velocizzato dopo i fatti legati alle denunce e alle perquisizioni nella sede della Regione. Il provvedimento, approvato con 52 voti favorevoli e uno contrario , prevede la riduzione delle spese per i viaggi effettuati dai consiglieri, l’eliminazione del rimborso spese a fronte della partecipazione alle riunioni convocate da soggetti esterni e l’introduzione di meccanismi di attestazione di regolarità e pubblicazione delle note riepilogative sull’utilizzo dei fondi percepiti che i gruppi consiliari presentano all’Ufficio di presidenza.

I Radicali, che non sono presenti nell’assemblea legislativa piemontese, hanno realizzato una manifestazione davanti alla sede del Consiglio regionale, per chiedere all’assemblea di pubblicare l’anagrafe degli eletti.

È partita la seconda fase della spending review – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo – da oltre due anni puntiamo al contenimento delle spese del Consiglio e i provvedimenti già adottati hanno portato a un risparmio di 16 milioni di euro. Oggi si aggiunge un ulteriore taglio di circa 1milione all’anno. È un risultato importante che è stato possibile grazie al senso di responsabilità di tutti i consiglieri e alla consapevolezza delle attuali situazioni di difficoltà del paese”.
Dopo la relazione del vicepresidente Roberto Placido, si è svolto un ampio dibattito con l’intervento di numerosi consiglieri.

“Il Consiglio sta svolgendo un ottimo lavoro, già avviato tempo fa con la decisione di ridurre l’indennità fissa dei consiglieri e quella di fine mandato”, ha dichiarato il capogruppo del Pdl Luca Pedrale.“Auspico che si proceda in questa direzione con una rapida approvazione dei provvedimenti all’ordine del giorno e che si affronti presto anche il tema dei rimborsi forfetari”.
“La maggior parte del nostro gruppo dedica tempo per svolgere un servizio al Piemonte – ha continuato il presidente della Lega Mario Carossa. Rivendico con orgoglio il fatto di far politica. Dobbiamo però rispondere ai cittadini ed è giusto che facciamo tutti la nostra parte senza danneggiare l’istituto della Regione. D’ora in avanti servono regole chiare e certe per ogni rimborso”.
“Le disposizioni che stiamo per votare sono giuste ma tardive e non consentiranno al Consiglio regionale di demolire i sentimenti di antipolitica che attraversano la comunità piemontese”, ha affermato il presidente del Pd Aldo Reschigna.
“È doveroso ridurre i costi della politica – ha sottolineato il capogruppo di Idv Andrea Buquicchio – ma non si possono pubblicare pagelle sull’attività senza spiegare il modo in cui si lavora. Bisogna tornare alla correttezza dell’informazione e alla distinzione delle responsabilità collettive e individuali”.

Durante la votazione del testo sono stati respinti tre emendamenti del gruppo M5S. Il primo relativo al calcolo del rimborso kilometrico su vetture del segmento B (medio-piccole) anziché D. Il secondo sull’abolizione dei rimborsi forfetari. Il terzo sulla previsione di modalità più analitiche di rendicontazione delle spese dei gruppi.
È stato anche respinto un emendamento proposto dal Pd che prevedeva l’attestazione di regolarità per le spese dei gruppi redatta da un collegio di tre revisori anziché da un singolo revisore.

Al termine della discussione è stato approvato ad ampia maggioranza anche un ordine del giorno collegato, primo firmatario Valerio Cattaneo, sottoscritto da tutti i capigruppo tranne Davide Bono (M5S), che impegna il Consiglio a verificare entro l’8 ottobre le ricadute regionali del decreto legge che il Consiglio dei Ministri emanerà giovedì sulla riduzione delle spese regionali, condividendo al Tavolo di concertazione le misure da adottare a livello normativo regionale, approvandole entro 15 giorni da quella data; e ad approvare la proposta di legge che propone la modifica statutaria per la riduzione dei consiglieri da 60 a 50 e degli assessori da 14 a 11.

Secondo Davide Bono del Movimento 5 stelle “si tratta di un ravvedimento tardivo e scarso la soppressione della autodichiarazioni dei Consiglieri Regionali che hanno distribuito a pioggia oltre 400.000 € esentasse solo nel 2011. Roberto Cota era Presidente del Consiglio nel 2001 quando venne varata dal suo Ufficio di Presidenza e votata all’unanimità la delibera 152-5666 che introduceva le autodichiarazioni per i Consiglieri. A differenza della Presidente del Lazio, Polverini, a cui possiamo credere o no, Roberto Cota non poteva non sapere. Ed ha taciuto per 2 anni e mezzo. Quindi è il primo responsabile.”

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese