Cronaca
Braccianti trattati come bestie, Saluzzo come Rosarno. Continua la raccolta della Caritas
File di biciclette sulle provinciali ma non è una pedalata in compagnia. Arrivano dall’Africa, hanno fatto tappa al Sud, nelle assolate pianure meridionali dove si raccolgono frutta e ortaggi. Sono i migranti arrivati a Saluzzo per la stagione dei raccolti. Hanno una bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro e poco altro. Nelle ultime settimane sono diventati un caso nazionale. Nel “civilissimo” Nord, nella provincia dove è nato Slow Food, dove qualsiasi ente locale celebra settimanalmente la filiera corta con sagre e feste ad hoc, qui dove c’è una cultura del cibo sano e lento, i braccianti venuti dall’Africa sono costretti a dormire all’addiaccio, vicino alla Stazione di Saluzzo, esposti a qualsiasi condizione climatica. E non sono casi isolati, ma 170 lavoratori che durante il giorno vanno a popolare capillarmente le campagne per dare un contributo decisivo alla raccolta delle pesche, delle mele, delle pere e dei kiwi.
Senza tetto, senza acqua né gas, privi delle più essenziali condizioni igieniche i migranti sono stati soccorsi dalla Croce Rossa con alcuni tendoni e da alcune volenterose associazioni del cuneese. A occuparsi della raccolta e dello smistamento dei beni per i migranti è la Caritas di Saluzzo che – attualmente – ha necessità di scarpe maschili con numeri 42/43/44/45, pomodori pelati, olio, latte, alimenti in scatola (carne, tonno, sardine, verdure, ecc…). Chi volesse fare un offerta può contattare lo 017546367 oppure scrivere una mail a caritas@saluzzo.chiesacattolica.it
Come negli anni Cinquanta in cui nel capoluogo venivano apposti gli aberranti cartelli “Non si affitta ai meridionali”, così oggi i migranti non vengono più albergati nella cascine, non vengono accettati nelle case sfitte e sono costretti a dormire all’aperto.
Dopo Rosarno, dopo lo sciopero di Nardò nel nostro Codice Penale è stato introdotto il reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” che viene definito da quattro elementi: 1) retribuzioni palesemente sproporzionate, 2) violazioni dell’orario di lavoro, 3) condizioni igieniche pericolose per la salute, 4) situazioni alloggiative particolarmente degradanti. Se per le prime due caratteristiche le condizioni sono sicuramente favorevoli rispetto alle campagne del Sud, la situazione degli alloggi è un problema lungi dall’essere risolto. Come qualcuno ha fatto notare il bestiame dorme al riparo, i braccianti in capannelli improvvisati sotto gli alberi.
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