Cronaca
Arrestati due torinesi dell’area anarchico insurrezionalista per la gambizzazione di Adinolfi
Il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e la Polizia di Genova hanno arrestato a Torino Alfredo Cospito e Nicola Gay, in relazione alla gambizzazione di Roberto Adinolfi, il dirigente della Ansaldo ferito a Genova il 7 maggio scorso. Le due persone fermate appartengono all’area anarco insurrezionalista torinese. Oltre alle misure di arresto, in diverse città italiane sono in corso perquisizioni. La misura di arresto è stata validata dalla Procura della Repubblica di Genova dal Procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal Sostituto procuratore Silvio Franz. Le indagini hanno preso l’avvio dal furto di un motorino condotte inizialmente dai carabinieri del Ros e hanno avuto l’impulso dopo che la Digos di Genova è entrata in possesso di filmati che ritraevano i due davanti a un bar del capoluogo ligure.
Alfredo Cospito, personaggio di spicco dell’antagonismo, era già stato coinvolto nelle bombe nel quartiere della Crocetta. Anche la compagna di Costito è indagata ma non sottoposta a fermo. Le perquisizioni delle forze dell’ordine sono avvenute a Bordighera, Cuneo e a Pistoia.
I particolari dell’operazione sono stati spiegati spiegati nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il procuratore capo di Genova, Michele di Lecce, i due sostituti procuratori a cui sono state affidate le indagini sul caso, Nicola Piacente e Silvio Franz, rappresentanti dei Ros e della Digos. con la presenza del procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli.
La base operativa delle due persone fermate era nel quartiere torinese di San Salvario. Giancarlo Caselli ha precisato che Non c’è alcuna contiguità tra gli attentatori di Roberto Adinolfi e il movimento No Tav. Gli attentatori, manifestano un’ostilità e una diffidenza di fondo per quelli che qualificano come movimenti di ribellione. Con gli estremisti NoTav ci sono stati solo sporadici episodi di osservazione esterna.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese