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Cronaca

La morte di Sveva Taffara: l’ipotesi più plausibile è il suicidio rituale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si stanno ancora cercando tracce e informazioni utili per capire come e perchè sia morta Sveva Taffara, la ventiseienne di Settimo Torinese, trovata morta martedì scorso in un pozzo  per l’irrigazione nelle campagne di Barile. Rivela il Quotidiano della Basilicata: 

Sulla causa della morte, proprio in attesa degli esami tossicologici, i medici non si sono espressi ma è chiaro che se non dovesse emergere l’assunzione di sostanze stupefacenti resterebbe soltanto l’annegamento. Mentre nel primo caso andrebbe ancora vagliata la possibilità di un avvelenamento, cosa che comunque incontra una certa scetticità da parte di investigatori ed inquirenti. 
Rispondendo a un quesito esplicito formulato dal magistrato è stato inoltre escluso che la ragazza abbia subito violenza sessuale, un altro elemento giudicato molto importante dagli investigatori dei carabinieri, considerato che il corpo è stato ritrovato seminudo, con indosso i soli slip. Sveva quindi si sarebbe spogliata volontariamente prima di vagare in aperta campagna fino al pozzo dov’è stata ritrovata. Lo dicono i suoi abiti lasciati in una busta vicino ai bagagli, la borsa, i documenti, il telefonino, e persino il portafogli, con dentro ancora qualche spicciolo, abbandonati vicino a un fontanile sulla strada, a poche centinaia di metri di distanza.
Perché sia scesa fino a Barile resta la parte più difficile ad accettare, ma le amiche di Settimo Torinese sentite dagli investigatori dopo il rinvenimento delle sue cose, lo scorso 7 agosto, hanno riferito che spesso la ragazza diceva di credere di «aver ricevuto la vita dalla fonte Sveva». E così, dopo un litigio con il fidanzato sulla riviera romagnola, invece di tornare a casa si sarebbe avventurata per cercare di riconciliarsi con se stessa, cosa che con molta probablità è sfociata in un vero e proprio suicidio rituale.

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