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Il caldo di Lucifero si abbatte sull’inizio della vendemmia in Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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La settimana più calda dell’anno coincide purtroppo con i primi giorni della vendemmia che si preannuncia tra le più contenute e anticipate della storia, con una produzione di buona qualità ma stimata sui 40-43 milioni di ettolitri, in calo del 10 per cento rispetto alla media degli ultimi cinque anni.  La vendemmia – sottolinea la Coldiretti – è in pieno svolgimento per le uve bianche destinate alla produzione di spumanti nell’oltrepo pavese ed in franciacorta dove si stima un calo di oltre il 20 per cento della produzione del celebre spumante ma riduzioni sono previste anche in Lombardia, Puglia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. 

Secondo la Coldiretti “occorre subito  avviare le procedure per la dichiarazione di stato di calamita’ naturale nelle zone colpite dalla siccita’ che ha gia’ provocato perdite superiori al miliardo di euro all’agricoltura italiana. Ad essere colpiti – sottolinea la Coldiretti – sono prodotti simbolo del Made in Italy come il pomodoro e mais e soia che sono alla base dell’alimentazione degli animali allevati per produrre i prestigiosi formaggi e prosciutti a denominazione di origine, ma anche il vino con una vendemmia prevista di qualita’ ma contenuta. In pericolo ci sono anche i pascoli perche’ mancano i foraggi e l’acqua con mandrie e greggi sugli alpeggi mentre in molti casi e’ stato necessario intervenire con le autobotti per abbeverare gli animali. Ma oltre alla mancanza dell’acqua gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte.

Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni piu’ roventi. Ma l’afa e le temperature – continua la Coldiretti – hanno tolto l’appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti – conclude la Coldiretti – anche sulle galline, che producono meno uova, e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele.

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