Cittadini
La Regione Piemonte dovrà pagare 1,8 milioni di euro per malasanità
La Corte d’appello di Torino ha condannato la regione Piemonte, subentrata alla disciolta ex Usl 36 di Susa, a risarcire con 1,8 milioni di euro una donna la cui figlia è da 24 anni in stato vegetativo a causa dell’errore di un medico di base che non le somministrò del cortisone che avrebbe evitato che entrasse in stato vegetativo dopo una vaccinazione obbligatoria quando aveva cinque anni.
La condanna, che ha capovolto la sentenza di primo grado prevede il pagamento anche degli interessi e delle spese legali. Il caso risale al 1988. Alla bambina, che abitava con la famiglia a Bussoleno, era stata fatta una vaccinazione antidifterica-tetanica. Subito dopo aveva manifestato febbre alta, dolori alle gambe, cefalea e dissenteria. Il medico di base si rifiutò di somministrarle farmaci e il quadro clinico si aggravò fino a quando la piccola entrò nello stato vegetativo in cui si trova ancora oggi che ha 29 anni.
Per l’avvocato Renato Ambrosio: “Si tratta del più alto risarcimento mai accordato in Italia per un danno da errore medico conseguente a vaccinazione. Questa sentenza ha restituito dignità alla madre dopo anni di sofferenze e problemi economici”.
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