Cittadini
Approvato il bilancio previsionale 2012 del Comune di Torino
Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato la delibera riguardante il Bilancio previsionale 2012. La delibera è stata approvata con 23 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astenuti. Il bilancio pareggia a 1.329 milioni di euro. Le entrate tributarie saldano in 885 milioni, in aumento per il cambiamento di classificazione delle entrate statali e per effetto della manovra IMU. La cifra derivante dall’IMU, 411 milioni di euro, è stata modifica dopo l’approvazione di un emendamento presentato dal sindaco che riduce l’aliquota sui contratti convenzionati dell’ATC e delle cooperative edilizie a proprietà indivisa.
Per quanto riguarda la spesa, si rileva una flessione generale di oltre 45 milioni (22 milioni per il personale e 20 milioni per spese di acquisto di beni e servizi). Gli oneri derivanti da interessi e quote capitale dei mutui fin qui contratti ammontano a 241 milioni di euro, composti da 114 milioni di rimborsi per quote capitale e 136 milioni di interessi passivi. Per la spesa in conto capitale il bilancio prevede 204 milioni di investimenti così suddivisi: 79 milioni di euro per opere pubbliche, 23 milioni di manutenzioni straordinarie e 102 di altri investimenti.
Gli interventi dei consiglieri, per esprimere l’indicazione di voto del proprio gruppo.
Federica Scanderebech (FLI): “E’ stata un’intensa discussione quella che abbiamo affrontato in questi giorni. Accogliamo con favore lo sforzo prodotto dall’assessore Passoni per cercare, nonostante le difficoltà oggettive, di mantenere con questo bilancio un elevato livello della qualità dei servizi. Un bilancio che non è esente da pecche che noi, per parte nostra, abbiamo cercato di contribuire ad individuare ed eliminare. Abbiamo tempo per migliorare la situazione, magari cominciando a ridurre sprechi già durante l’anno in corso. Si può certamente fare di più”.
Maurizio Marrone (PdL): “Diamo un giudizio nettamente negativo su questo bilancio, bocciamo l’indirizzo politico che lo muove. E’ un bilancio col fiatone, le entrate tributarie la fanno da padrone. Non vengono effettuati tagli al corpo pachidermico di questa amministrazione, tagli che esigerebbero coraggio, bisognerebbe recepire valutazioni professionali esterne per intervenire sul superfluo. Per quanto riguarda le società partecipate, nelle quali anche dopo le dismissioni resterà importante il peso del Comune, certamente auspichiamo che si vada nella direzione di riorganizzarle secondo criteri di efficienza, rafforzando il controllo da parte del Consiglio e tagliando il superfluo. Tutto questo sarà necessario per risanare i conti e rientrare stabilmente nel patto di stabilità”.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): “Il dibattito serrato di questi giorni ha messo qualche pezza a un bilancio che sembra quello di un’azienda sull’orlo del fallimento. Le aliquote IMU sono le più alte d’Italia, l’addizionale Irpef è aumentata dello 0.3%, tutto è stato aumentato al massimo consentito dalla legge. Ci resta il dubbio che in questo documento finanziario ci sia tanto fumo e poca sostanza, con cifre millantate, mentre si operano tagli pesanti ai servizi sociali. Il nostro sarà pertanto un voto negativo, questa maggioranza poteva fare di più, senza l’arroganza che ha dimostrato nel non accettare alcuna proposta”.
Ferdinando Berthier (Torino Libera): “Citando una famosa canzone, si poteva fare di più, ma i tempi serrati di questa discussione certamente non hanno aiutato. Io spero davvero che ci sia ancora il tempo per correggere questa manovra, perché traspare che le aliquote più alte del Paese creano disagio su situazioni già precarie. E penso a chi in questo periodo, dopo aver perso il lavoro, si trova ora a dover pagare un ulteriore balzello chiamato IMU. Non mi è piaciuto essere costretto a questo tour de force che non ci ha permesso di ragionare di più su questa delibera, ma la maggioranza aveva un intento ben preciso che ha portato a compimento con i tempi serrati terminati con la discussione e la votazione di oggi”.
Vittorio Bertola (5 stelle): “La politica fatta è stata basata su aumenti di tasse e tagli, in particolare al welfare e alla cultura. Altro fatto preoccupante è che il bilancio proposto si regge su entrate straordinarie: vendita, anzi svendita delle partecipate e aste immobiliari dall’esito incerto. E’ stato quasi impossibile per le opposizioni dare il loro contributo entrando nel merito del bilancio, per i modi e i tempi in cui si è potuto lavorarci. Colpisce anche la pochissima condivisione con la cittadinanza nella fase delle scelte che, invece, sono state riservate a pochi, lasciando poco spazio anche ai consiglieri di maggioranza. Per questo bisognerebbe ripensare il modo di fare il bilancio della Città. Il nostro voto sarà contrario”.
Gabriele Moretti (Moderati): “Ringrazio il sindaco Fassino e l’assessore Passoni per aver saputo elaborare bene un bilancio preventivo, in un momento così difficile, per la scarsità delle risorse. Ringrazio anche per aver ascoltato i consiglieri della maggioranza. Noi, oggi, stiamo votando un bilancio preventivo per deliberare una strategia che porta al budget della città, dei torinesi. Ma questa è solo una previsione che, con il lavoro che svolgeremo durante l’anno, dovremo tutti far realizzare.
Penso che, essendo l’età media dei capigruppo bassa, si possa avere il coraggio di scelte forti, utilizzando molto meno l’ostruzionismo. Non voglio dire che l’opposizione ha fatto male a utilizzarlo, ma credo che si debba ragionare di più insieme, per fare scelte coraggiose condivise da tutti”.
Giovanni Porcino (Misto di Maggioranza): “Il Bilancio è il documento politIco-amministrativo principale per la città. Siamo di fronte a una crisi strutturale e gli interventi legislativi nazionali non aiutano a fronteggiare la crisi. Per quanto riguarda l’IMU, al Comune è riservata la sola aliquota di incremento. Un’ulteriore difficoltà è il debito dovuto a investimenti per grandi opere. Vorrei dire che questa maggioranza ha seguito, nella stesura del Bilancio, ogni regolarità ed equilibrio. Credo che l’azione di questa Giunta sia positiva. Anche se ci sono state molte difficoltà, l’amministrazione ha saputo svolgere un ruolo coraggioso e se le scelte sembrano impopolari, i risultati si vedranno in futuro”.
Michele Curto (SEL): “Dopo tre giorni di fatiche e confronti anche muscolari tra maggioranza e opposizione arriviamo all’approvazione del bilancio avendo fatto, credo un buon lavoro. Ora dobbiamo ripartire guardando la situazione reale e sapendo che governiamo una macchina impazzita: la situazione del Paese e del territorio sono delicate, non sappiamo quali saranno a breve i tassi di interesse, siamo a metà dell’anno, nel pieno di una trattativa tra Comune e Regione su temi delicati come il welfare. Abbiamo avuto fiducia ma la fiducia non sarà illimitata: nelle prossime settimane dobbiamo vedere se le nostre scelte si invereranno. Ieri ero a casa di una di quelle persone su cui si situa la linea del nostre discussioni sul welfare. Stiamo chiedendole una spesa ulteriore di 250 euro, rischiando di spingerla oltre la soglia di povertà. La sfida che abbiamo davanti e che, penso, possiamo vincere, è invece il mantenimento del sistema del welfare”.
Alessandro Altamura (PD): “Non era scontato il raggiungimento del pareggio di questo bilancio. Ed è per questo motivo che i ringraziamenti non sono rituali e li indirizzo ai consiglieri, al sindaco, alla giunta, ai gruppi di opposizione (e al loro contributo) e al Partito democratico. Stiamo vivendo una crisi che ha radici antiche e per molti anni pagheremo un prezzo alto: disoccupazione e mancanza di lavoro rimarranno un problema drammatico. Dovremo porre più attenzione alla comunicazione ai cittadini dei provvedimenti che intendiamo applicare. In tempi così duri sarà basilare migliorare la nostra comunicazione. Sottolineo, per questo bilancio, la riduzione della spesa (e della sua rigidità) e la riduzione dell’indebitamento per circa 80 milioni. Abbiamo applicato delle nuove norme nazionali e, al tempo stesso, ci siamo ritrovati con 150 milioni in meno di trasferimenti statali. E l’uscita dal Patto di stabilità è costato alla nostra amministrazione circa 30 milioni di euro. Considerata la difficile situazione siamo riusciti anche a difendere il welfare cittadino. Per questo motivo il nostro gruppo esprime un sostegno convinto al bilancio di previsione 2012, ma non una delega in bianco. Occorrerà lavorare verso l’obiettivo di rientrare l’anno venturo nel patto di stabilità”.
Ha chiuso la serie degli interventi il sindaco, Piero Fassino: “Quello che stiamo approvando non è un “bilancio col fiato corto”, come l’ha definito un consigliere di opposizione. Questo bilancio non esaurisce la sua portata nel 2012, ma definisce una prospettiva di medio periodo. Gli obiettivi che lo ispirano sono tre: risanare i conti pubblici, mantenere l’alta qualità dei servizi, rilanciare crescita e sviluppo. E’ una strategia che caratterizzerà anche i bilanci dei prossimi anni, creando le condizioni per rientrare saldamente nel Patto di stabilità. L’obiettivo del risanamento ci vede spezzare la spirale dell’indebitamento, dovuto ai forti investimenti degli anni passati, che era cresciuto dal ’98 al 2011. Abbiamo invertito la tendenza, riducendo il debito di 85 milioni ai quali si aggiungeranno le cospicue risorse derivanti dalle cessioni di quote delle società partecipate. Il bilancio ha un impianto strutturale, senza ricorso a entrate straordinarie o una tantum. Tutte le entrate sono strutturali e ripetibili. L’equilibrio di bilancio è realizzato per un terzo con la riduzione della spesa corrente (personale, acquisto di beni e servizi…), nonostante il taglio di 157 milioni dei trasferimenti dallo stato e per i rimanenti due terzi con fiscalità. Soprattutto il pareggio di bilancio è realizzato senza che servizi, culturali, sociali siano stati ridotti. Abbiamo rimodulato le tariffe e le modalità di erogazione ma i servizi al cittadino non vengono meno. Abbiamo dovuto adottare un’alta fiscalità, perché l’unica alternativa sarebbe stata tagliare i servizi. Abbiamo invece scelto di garantirne la continuità. Al tempo stesso, stiamo accompagnando questa manovra di bilancio con un’azione impegnativa sulle società partecipate, cedendo quote ai privati (in parte per vincoli di legge, in parte per nostre necessità), il che ci consentirà di assemblare risorse per ridurre l’indebitamento. Il bilancio che stiamo approvando è credibile, solido e affidabile. Ci auguriamo che il gettito dell’IMU possa risultare superiore a quanto previsto, poiché avremmo risorse aggiuntive per interventi correttivi ispirati all’equità. Torino, come il resto del Paese e della comunità internazionale, vive una crisi acuta, che non sottovalutiamo. Le imprese torinesi sono in affanno sui mercati, la crisi economico-finanziaria rende più fragile il Paese e quindi la nostra città, mettendo in crisi quelle che erano le certezze delle famiglie (lavoro, reddito), che si interrogano sul futuro dei loro figli. Ne siamo consapevoli ma proprio per questo non ci rassegniamo, mettendo in campo provvedimenti per arginare questa crisi e creare i presupposti per il suo superamento. Questa è la nostra responsabilità di fronte alla comunità. La traversata del deserto sarà lunga ma occorre determinazione per guidare questa città, con la convinzione che Torino abbia risorse straordinarie per ripartire, come già altre volte ha saputo fare”.
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