Economia
Il CSI Piemonte verso il commissariamento
Secondo lo Spiffero si sta avvicinando il commissariamento del CSI Piemonte
Si profila il commissariamento per il Csi. È la soluzione che starebbe emergendo in queste ore di frenetici incontri tra le forze politiche e le istituzioni chiamate a dare avvio al processo di riordino del consorzio informatico pubblico. Con una mediazione bipartisan sembra così sbloccarsi il lungo braccio di ferro ingaggiato sulla ridefinizione giuridica e sugli assetti futuri dell’ente di corso Unione Sovietica. Una volta risolta la querelle sulla natura “redigente” o “referente” della Commissione regionale nella quale è incardinato il disegno di legge di riforma elaborato dall’assessore Massimo Giordano, contemporaneamente all’iter legislativo occorre individuare il modello organizzativo che accompagnerà la transizione.
A quanto risulta allo Spiffero, a sovrintendere la trasformazione del Csi sarà chiamato un top manager proveniente da Intesa Sanpaolo, probabilmente affiancato da due “tecnici” espressi da Comune e Provincia di Torino. Si tratta di PierluigiCurcuruto (foto), attuale direttore generale di Intesa-Sanpaolo Service Group, che lascerà a fine anno l’istituto bancario, per ragioni strettamente personali. E così, uno degli ultimi “sanpaolini” sopravvissuti alla milanesizzazione della banca, metterebbe il suo bagaglio professionale e la sua fitta rete di relazioni (tra l’altro, è in grande intimità con Passera e il viceministro Ciaccia) a disposizione del rilancio di un settore, quello dell’Ict, nevralgico per l’economia piemontese. A questa soluzione si starebbe orientando un gruppo sempre più consistente e bipartisan di soggetti: dal capogruppo Pd a Palazzo Lascaris Aldo Reschigna (che avrebbe trovato in Giovanni Ferrero il principale supporter) al collega di Progett’Azione Angelo Burzi, fino al consigliere pidiellino Massimiliano Motta. E semaforo verde sarebbe scattato da Palazzo Civico, direttamente da Piero Fassino favorevole all’operazione.
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