Piemonte
I parlamentari del Pd scrivono a Monti una lettera polemica nei confronti della Fornero
I parlamentari del PD Stefano Esposito, Antonio Boccuzzi, Giacomo Portas, Giorgio Merlo, Dario Ginefra, Ivano Miglioli e Daniele Marantelli hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Monti una lettera in cui polemizzano sull’agire del ministro Elsa Fornero. Uno dei passaggi più critici della lettera: “Chiediamo di porre fine agli atteggiamenti arroganti del Ministro Fornero che sfiorano a tratti il disprezzo sia nei confronti del Parlamento sia – cosa ancora più grave – nei confronti dei cittadini. La coesione necessaria per superare la crisi non può essere richiesta soltanto alle forze politiche, ma deve essere prima di tutto garantita dai suoi Ministri, a cominciare da chi come la Professoressa Fornero svolge un ruolo molto delicato, di cui evidentemente le manca la consapevolezza, esercitato sempre più spesso in una forma che scivola verso la provocazione”
Il testo integrale della lettera:
Egregio Presidente,
ci rivolgiamo a Lei per sollecitare un suo immediato e fermo intervento nei confronti degli atteggiamenti non più tollerabili (e non certo da oggi) del Ministro Elsa Fornero.
Chi le scrive ha sostenuto, e intende continuare a sostenere il suo Governo, nonostante il fatto che, se il nostro Paese non si trovasse nell’attuale stato di difficoltà, diverse misure prese in questi mesi non avrebbero certamente sempre trovato il nostro sostegno.
Ancora ieri Lei ha invitato le forze politiche a sostenere in maniera coesa l’attività dell’esecutivo.
La tempesta finanziaria mondiale non è finita e noi intendiamo, pur tra molte perplessità, rispondere positivamente al suo appello.
Nelle prossime settimane arriveranno al voto della Camera provvedimenti molto duri e complessi, che incideranno ulteriormente sulla carne viva degli italiani: per questo le chiediamo di porre fine, con la autorevolezza derivante dalla storia personale e professionale nonché dal ruolo che ricopre, agli atteggiamenti arroganti del Ministro Fornero che sfiorano a tratti il disprezzo sia nei confronti del Parlamento sia – cosa ancora più grave – nei confronti dei cittadini.
La coesione necessaria per superare la crisi non può essere richiesta soltanto alle forze politiche, ma deve essere prima di tutto garantita dai suoi Ministri, a cominciare da chi come la Professoressa Fornero svolge un ruolo molto delicato, di cui evidentemente le manca la consapevolezza, esercitato sempre più spesso in una forma che scivola verso la provocazione e non aiuta certo a instaurare un rapporto trasparente con chi è governato.
La vicenda del numero degli ‘esodati’ e l’attacco scomposto nei confronti dell’Inps ne sono l’ultima (e speriamo davvero ultima) dimostrazione.
A suo tempo avevamo fatto presente come il dato inizialmente annunciato attraverso il decreto del Governo di 65mila ‘esodati’ non fosse credibile. Avevamo detto che quello degli ‘esodati’ costituisce uno dei nodi più delicati dopo la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro e anche una questione di eguaglianza e di certezza del diritto non eludibile, quindi non affrontabile con un approccio di ingessato nozionismo tecnico. Avevamo invitato a trovare soluzioni e risorse, non essendo tollerabile che attraverso artificiosi cambiamenti dei criteri migliaia di lavoratori vengano abbandonati al loro destino. Tutto ciò senza mai venire ascoltati, e ora ecco che assistiamo a un Ministro che mette sul banco degli imputati l’Inps, anziché cercare, con umiltà, di dare risposte a quanti si ritrovano senza stipendio, senza ammortizzatori sociali e senza pensione.
Se fossimo in una situazione normale ci saremmo già fatti promotori di una mozione di sfiducia individuale nei confronti del Ministro. Non lo facciamo in attesa di un suo segnale. Non lo facciamo in nome del principio di responsabilità nei confronti del Paese. Si sappia, però, che non possiamo più accettare atteggiamenti che non sarebbero neppure tollerabili se posti in essere dall’amministratore di un’azienda a conduzione familiare, figurarsi da un Ministro che si occupa di lavoro e di welfare in una delle nazioni più importanti d’Europa e in una fase di crisi economica e sociale tra le più drammatiche dell’ultimo secolo.
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