Economia
Elsa rischia di essere esodata: in azione occupy Fornero
Giorni difficili per Elsa Fornero, il ministro torinese del welfare. Nei giorni scorsi è scoppiato clamorosamente il bubbone degli esodati. I numeri non quadrano. Inps parlava di una cifra pari a 390 mila esodati contro i 65 mila sostenuti dal governo. Ed ora la situazione è pesante
La relazione dell’Inps contestata da Elsa Fornero è stata chiesta dalla stessa ministra all’Ente pensionistico sei mesi fa. Il documento che Fornero accusa di provocare «disagio sociale» è stato sulla sua scrivania fin da gennaio. E non è rimasto in un cassetto. Ma valutato e soppesato, usato come strumento utilissimo per dar vita al decreto interministeriale che dei 390mila esodati calcolati dall’Inps ne ha «salvaguardati» solo 65mila.
Una relazione, dunque, la cui responsabilità ricade completamente sulla ministra. Ed ecco la colpa politica di Elsa Fornero. Per sei mesi ha scientemente sottovalutato il caso “ esodati” sottostimando il numero della platea dei “dannati” che, grazie alla sua riforma, si sono trovati senza lavoro e senza pensione per anni.
La Conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito che la Fornero riferirà all’Aula del Senato martedì pomeriggio 19 giugno alle 16,30 sulla vicenda degli esodati.
La Lega ha presentata una mozione di fiducia individuale contro il ministro del welfare, Elsa Fornero, a seguito del pasticcio sugli esodati. La mozione di sfiducia, è stata depositata, dopo la raccolta delle firme necessarie, dal presidente dei deputati leghisti, Gianpaolo Dozzo, che ha anche ringraziato i colleghi degli altri schieramenti che hanno voluto aderire alla sua proposta firmando il documento. “La ministra Fornero si è dimostrata inadeguata”, dice il deputato del Carroccio, “inadeguatezza dimostrata dalla superficialità e indifferenza con la quale ha affrontato la drammatica questione degli esodati. E’ giunto il momento di passare dalla parole ai fatti.” conclude Giampaolo Dozzo.
Più di cento precari che da ieri sera si trovavano alle porte del Pantheon, si sono diretti verso piazza di Montecitorio. Dopo un primo tentativo di sfondamento da un lato della piazza, i manifestanti sono stati contenuti dalle forze dell’ordine. E’ iniziato un ironico lancio di palloni da calcio bianco e neri all’insegna dello slogan “No al rigore. Siamo contro il rigore di Monti, la crisi non possiamo pagarla noi. La tensione è salita quando una quarantina di manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone per avvicinarsi all’ingresso di Montecitorio, dalla parte di via degli Uffici del Vicario, quando c’è stata una carica di contenimento delle forze dell’ordine.
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