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Fassino frena sulle deroghe pro movida dei punti verdi

Davide Mazzocco

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A Palazzo Civico, ormai, le lettere arrivano quotidianamente. A redigerle sono comitati spontanei di cittadini esasperati dal baccano notturno: da San Salvario al Quadrilatero, da Piazza Vittorio a Vanchiglia. E così il sindaco di Torino Piero Fassino ha deciso di stringere le maglie delle deroghe sugli orari relative ai punti verdi: si faccia festa, insomma, ma non diventi un afterhour. In realtà la questione è molto più sfaccettata di come possa sembrare: i cittadini che protestano sono ben consci di come la “movida” abbia comunque ricadute positive su di un quartiere stimolando il commercio e, quindi, una maggiore attenzione del comune alle problematiche iperlocali. Allo stesso tempo il protrarsi del rumore nelle ore notturne provoca disagi abbassando la qualità della vita e dell’attività professionale.

Quindi se sul fronte dei locali notturni continuerà la guerra di posizione fra gestori e abitanti limitrofi, nei punti verdi, cioè negli spazi aperti, dovrebbe valere la regola generale della cessazione di ogni attività a mezzanotte. Tanti gli appuntamenti all’aperto previsti nelle prossime dieci settimane: Murazzi, Cecchi Point, Cascina Giaione, piazza Livio Bianco, Piazza Bottesini, largo Mercadante, Giardini Reali, Gazebo Sambuy, Valentino, parco Di Vittorio. Ma gli organizzatori dei punti verdi (che fanno capo alle circoscrizioni) non si sottraggono al braccio di ferro e vogliono operare in deroga con la possibilità di fare concorrenza ai locali che chiudono le serrande alle tre. Sabato, intanto, a Vanchiglia – dove proprio in questi giorni è partita una raccolta firme contro la “movida” notturna – si svolgerà Lov Night #4 con una serie di eventi che “colonizzeranno” il quartiere fino a notte fonda.

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