Cronaca
L’uso del burqa non viola la legge: scoppia la polemica da Lega e Pdl
La Procura di Torino ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta aperta nei confronti di una donna di religione islamica che era stata denunciata a Chivasso da un cittadino. Il procuratore aggiunto Paolo Borgna nella richiesta di archiviazione ha sottolineato che la donna, di origine egiziana, indossa il burqa “in ossequio ai principi della religione islamica” e non per rendere difficoltoso il riconoscimento della sua persona, dal momento che, in diverse occasioni, alla richiesta delle autorità aveva regolarmente mostrato il volto. E allora il divieto di circolare a capo scoperto deve coniugarsi con il diritto di manifestare la propria fede e appartenenza religiosa. L’uso del burka in luogo pubblico non viola la legge Reale, a patto che la persona che l’indossa sia pronta a scoprire il volto in caso di controllo da parte delle forze di polizia.
Sulla scelta di archiviazione sono arrivate dure prese di posizione di Pdl e Lega torinesi. ‘La decisione della Procura torinese stupisce e preoccupa”, sottolinea il vice coordinatore del Pdl del Piemonte, Agostino Ghiglia che preannunciando un’interrogazione al ministro della Giustizia, aggiunge ”e’ una decisione che va nella direzione opposta rispetto alla necessita’ di difendere e tutelare i diritti delle donne, in questo caso musulmane, respingendo interpretazioni religiose aggressive e superstiziose.Dovremmo prendere esempio di corretta integrazione e convivenza dalla Francia che nel 2010 ha approvato un provvedimento contro l’uso del velo integrale a garanzia di uguaglianza, rispetto della dignita’ umana e di donna e, non ultimo, rispetto in tema di sicurezza, in quanto il burqa non consente l’identificazione della persona”.
”E’ difficile non rimanere amareggiati da una richiesta che, a prescindere dalla legalita’ e dal rispetto delle scelte personali, va a discriminare le donne che in un determinato credo religioso debbono spesso loro malgrado circolare con il viso del tutto nascosto dal burqa – aggiunge per la Lega Mario Carossa, capogruppo a Palazzo Lascaris – io rimango dell’idea che uno Stato che voglia dirsi davvero liberale e laico, per l’innegabile necessita’ di sicurezza e di riconoscimento della persona, debba porsi se il caso anche al di sopra delle usanze religiose”. Infine, per il consigliere comunale del Pdl, Maurizio Marrone si tratta di ”un enorme passo indietro sul terreno dell’integrazione culturale degli immigrati nella nostra societa’ e dei diritti delle donne. In un tempo in cui si moltiplicano le violenze contro donne straniere perseguitate e addirittura uccise per aver abbracciato costumi occidentali, avvallare l’utilizzo di un indumento che travisa il volto, puntando ad annullare l’immagine e l’identita’ della donna e’ un atto irresponsabile e pericoloso”.
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