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Presentato il bilancio del Comune di Torino pieno di nuove tasse e nuovi tagli

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato il bilancio consuntivo del 2011. Il bilancio dell’anno passato ha chiuso con un avanzo di amministrazione dipoco più di 9 milioni di euro. Gli investimenti in opere pubbliche hanno sfiorato i 250 milioni. Il debito della Città si è ridotto di 32 milioni circa. Il Comune tenterà di rientrare nel patto di stabilità a fine anno recuperando 120 milioni di disavanzo vendendo le società partecipate e cercando di rientrare dalle minori entrate statali sono compensate con le tasse comunali, Imu in testa. Il Comune ha deciso le aliquote Imu : quella sulla prima casa sarà al 5,75 per mille, sulla seconda sarà 10,6 per mille, il massimo possibile. Confermati gli aumenti su Tarsu , Cosap e Cimp. Il debito complessivo si attesta sui 3,3 miliardi di euroNella relazione introduttiva, l’assessore al bilancio Passoni ha posto l’accento sulle difficili condizioni del quadro economico nazionale e sulla capacità della Città di attivare politiche rigorose di risparmio senza intaccare il sistema del welfare: “Nel 2011 è cambiato il quadro generale come dimostrano le tre manovre finanziarie varate dai governi che si sono succeduti alla guida del Paese e che hanno pesantemente ridimensionato, nel corso dell’anno, il trasferimento delle risorse governative verso gli enti locali”.

In sintesi nel bilancio 2011, le entrate complessive hanno raggiunto la cifra di 1332 milioni, dei quali soltanto 110 provenienti da Stato, Regione ed altri enti. E’ di 746 milioni il totale delle entrate tributarie, con varie voci tra le quali spiccano il Fondo sperimentale di riequilibrio (256 milioni), la Tarsu (175), l’Ici (155), l’addizionale comunale sull’Irpef (65) e la compartecipazione all’Iva (53).

Le entrate di natura extratributaria, invece, ammontano a 394 milioni, dei quali 244 da proventi di servizi pubblici e beni comunali: gli utili delle aziende di proprietà comunale hanno totalizzato i 35 milioni, mentre una cifra di poco superiore, 37 milioni, è rappresentata dall’utilizzo dell’avanzo del bilancio relativo al 2010. Per quanto riguarda le spese, il personale è costato 426 milioni di euro, l’acquisto di beni e servizi 238 milioni. Interessi sui mutui e rimborsi quote dei capitali sono costati 243 milioni, altri 293 sono stati i milioni pagati per i servizi erogati dalle aziende di proprietà comunale.

In un commento il gruppo consigliare 5 stelle  sostiene che “Il bilancio consuntivo 2011 di Torino, presentato oggi in Consiglio Comunale dall’amministrazione Fassino, è negativo in maniera drammatica: 260 milioni di euro di passivo di gestione, 4.5 miliardi di euro di debiti, il fondo di tesoreria passato da 158 milioni a soli 2.700 euro al 31/12. Nonostante questo, continuano le spese pazze, a partire da alcuni stipendi d’oro che denunciamo da mesi, e dagli sprechi nelle partecipate.

Soltanto dal rendiconto al bilancio apprendiamo che la Città ha sforato il patto di stabilità non di 320 milioni di euro, come disse Fassino a gennaio, ma di ben 480; un errore di calcolo di 160 milioni di euro che fa venire seri dubbi su quanto la giunta abbia davvero sotto controllo le finanze della Città” dichiarano i consiglieri Appendino e Bertola del Movimento 5 Stelle Ma la vera questione è: dopo aver ridotto a costo di grandi sacrifici il debito da 4.5 a 4.35 miliardi di euro, di meno del 5%, cambierà qualcosa? Le finanze cittadine sono in un’agonia che a nostro parere è irreversibile se non cambia la politica finanziaria nazionale, mettendo la sopravvivenza dei cittadini e dei servizi essenziali davanti al pagamento del debito.

 

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