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Economia

Approvato il bilancio 2012 della Regione Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nella seduta del 17 maggio il Consiglio regionale ha approvato, con 31 sì della maggioranza e 2 no del M5S, il bilancio di previsione 2012 e pluriennale dal 2012 al 2014. Il documento pareggia su 16,7 miliardi di euro in termini di competenza e 17,2 in termini di cassa. Il complesso iter del provvedimento, che soffre di minori trasferimenti statali per 445 milioni, è stato modificato in Aula con emendamenti frutto di accordi politici tra l’Esecutivo e i gruppi di maggioranza e opposizione. I fondi disponibili per la sanità e le politiche sociali rimangono sostanzialmente invariati, come gli stanziamenti per la competitività del sistema economico.

Le dichiarazioni di voto sono state aperte da Aldo Reschigna (Pd), che ha annunciato la non partecipazione al voto del proprio gruppo perché “se è possibile votare contro un documento non condiviso, non si può votare contro un documento che non corrisponde alla realtà effettiva dell’ente e che segnaleremo alla Corte dei conti e al Ministero dell’Economia” e ha denunciato che “non è stata messa al centro della discussione la difficile situazione che sta vivendo il Piemonte e si ha avuta l’ennesima conferma che la maggioranza continua a delegare ogni decisione alla Giunta”.
Anche Mercedes Bresso (Uniti per Bresso) ha dichiarato la non partecipazione al voto “perché questo bilancio contiene irregolarità molto gravi e appare del tutto evidente che, al di là delle battaglie delle opposizioni, è la sua stessa struttura a non essere accettabile, anche perché mette in ginocchio tutto il sistema degli enti locali e molti comuni rischieranno di andare in dissesto”.
Per Giovanni Negro (Udc), “è difficile approvare un bilancio in una situazione così critica ma devo riconoscere che le minoranza è stata ascoltata. Avremmo voluto più fondi per la ricerca e, in sede di voto, assicuriamo la presenza”.
Luigi Cursio (Idv) ha annunciato la non partecipazione al voto perché “pur riconoscendo che la minoranza ha contribuito a modificare l’impostazione iniziale del documento, esso non è stato modificato abbastanza”.
Per Eleonora Artesio (Fds) “non sono fondate le prove di evidenza con le quali si crede di arrivare a dei risparmi perché non si ottengono i risparmi ordinando a qualcuno di spendere di meno. Sinceramente, non riesco a non pensare alle conseguenze delle cose che stiamo decidendo in quest’Aula”.

Per Monica Cerutti (Sel) “su temi molto importanti come quello dei trasporti si è raggiunto un risultato ben diverso da quello auspicato ma comunque migliore di quello da cui siamo partiti ed è incredibile che si annuncino il buoni-libro per i ragazzi di 16 anni e poi non si danno fondi adeguati all’Edisu, con tagli che risultano insostenibili rispetto agli stanziamenti passati”.
Per la maggioranza, sostenitore convinto del provvedimento, Luca Pedrale (Pdl) ha affermato di condividere le posizioni della Giunta e di ritenere “certi toni usati dalla minoranza fuori luogo, anche perché molte delle sue richieste in ambito di trasporto pubblico, assistenza e politiche sociali, sono state accolte dalla maggioranza”.

Per Mario Carossa (Lega Nord) “Tutti hanno negato di voler fare ostruzionismo, ma se fossero stati accolti tutti gli emendamenti dell’opposizione sarebbe stato spostato un miliardo. Nonostante ciò, continuo a credere e a sperare nella dialettica della politica”.
“Anche se questo bilancio è piuttosto ‘timido’, come abbiamo ripetuto più volte in Commissione – ha affermato Angelo Burzi (Progett’Azione) – voteremo comunque a favore. Ringrazio l’assessore Quaglia e tutti gli uffici che hanno lavorato per un periodo molto lungo, ma resto convinto che questo bilancio avrebbe dovuto uscire almeno quattro mesi fa perché bisognava dare la certezza dei dati a tutte le realtà che sono collegate. E’ il minimo in un momento di crisi”.

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