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Cultura

Subsonica X15, le migliori penne torinesi celebrano i quindici anni della band

Davide Mazzocco

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Nati da un contesto musicale in cui Mau Mau, Alamamegretta, 99 Posse, Africa Unite e Casino Royale demolivano a colpi di ska, reggae, rap e patchanka gli schemi tradizionali della musica italiana, i Subsonica ne sono stati i “figli” più fortunati, gli unici capaci “di stare dentro e fuori il music biz, di essere mainstream e underground contemporaneamente, di essere politici e “leggeri”, superpop e sperimentali”, come spiega Luca Pastore, regista di alcuni videoclip, in uno dei capitoli di Subsonica X15, il libro edito da Espress Edizioni, in libreria da qualche settimana e “hit” della giovane editrice di Corso San Maurizio al recente Salone del Libro. Dopo le due introduzioni di Max Casacci e Luca Ragagnin che raccontano la genesi della band e il perché di alcune scelte artistiche (la difficoltà di scrivere testi in grado di reggere il ritmo sincopato di alcuni loro brani, i “test drive” di Giancarlo, il ruolo neanche troppo subliminale di Torino) il libro interroga 15 autori torinesi (acquisiti e non) affinché raccontino i loro Subsonica linkandosi a 15 canzoni scritte nei primi 15 anni di vita del gruppo.

L’esito è eterogeneo e spiazzante c’è chi sceglie la suggestione del titolo per costruirci un racconto (Andrea Bajani, Enrico Remmert, Fabio Geda, Marco Travaglio e Luca Morino), chi racconta l’ossessione per una specifica canzone (Gabriele Ferraris e Massimo Gramellini), chi, ancora, un’esperienza di vita strettamente connessa a un brano (Paolo Giordano e Gabriele Vacis), chi racconta semplicemente i suoi Subsonica (Luciana Littizzetto, Luca Bianchini, Luca Pastore, Alessandro Perissinotto e Marco Ponti), chi destruttura (Alessandro Baricco). Un libro veloce, sincopato, con un layout che graffia come la voce di Samuel, una gallery di foto imperdibili (un Samuel cappellone e un Boosta babyface da collezione) e un prezzo contenutissimo (10 euro). Per info: www.espressedizioni.it

 

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