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Piemonte

Roberto Saviano e la stele di Rosetta dei messaggi camorristici

Davide Mazzocco

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La seconda puntata di Quello che (non) ho è cominciata con il reading di Elio Germano di una lettera inviata al boss Michele Zagaria. L’intervento dell’attore premiato due anni fa come miglior interprete a Cannes ha introdotto il terzo monologo di Roberto Saviano che ha cercato di tradurre i messaggi in codice contenuti nella lettera. Poi tanti ospiti da Francesco Guccini a Pacifico, da Paolo Rumiz a Salvatore Settis, da Nicola Piovani a Rocco Papaleo, da Ettore Scola a Paolo Giordano, senza dimenticare le due ospiti fisse Luciana Littizzetto ed Elisa.

Prima della conclusione Roberto Saviano ha raccontato la vita degli scortati chiamando, poi, al centro del palcoscenico delle Ogr, cinque testimoni di giustizia, imprenditori e giornalisti costretti a vivere sotto protezione: Gaetano Saffioti, Rosaria Capacchione, Giulio Cavalli, Vincenzo Conticello e Giovanni Tizian, il cronista che Quotidiano Piemontese ha incontrato la scorsa settimana al Salone del Libro.

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