Economia
Per Cota il lavoro può ripartire dal Piemonte, Fornero: i nostri giovani sanno troppo poco
Il governatore del Piemonte Roberto Cota intervenendo ad un convegno sull’apprendistato a cui ha partecipato anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero ha sottolineato che: “La macchina del lavoro può ripartire dal Piemonte. I piemontesi hanno pagato un pedaggio altissimo alla crisi del mondo del lavoro e del sistema imprenditoriale. La preoccupazione e, in qualche caso, anche la disperazione è entrata nelle case di migliaia di lavoratori e di imprenditori della nostra regione. Ma stiamo ripartendo. La nostra strategia è di modificare non l’immagine ma il ruolo stesso della pubblica amministrazione. Ascolto, collaborazione e innovazione: sono questi i tre punti fermi della nostra politica di supporto alle imprese e ai lavoratori. L’impegno con cui i piemontesi stanno cercando di uscire dalla crisi è encomiabile e mi sento di poterlo indicare come esempio per il resto del Paese. Il Governo regionale, proprio in materia di lavoro e di aiuto all’impresa, ha fatto moltissimo in questi di anni ed è pronto a collaborare per poter sviluppare questa esperienza ad ogni livello. Il Piemonte si sta trasformando, e in qualche caso si è già trasformato, in un inedito laboratorio del futuro del nostro sistema-paese».
Cota ha ricordato che «il Piemonte è l’unica regione, fino ad ora, ad aver messo a disposizione le risorse per attivare la formazione all’interno delle imprese per circa 1000 giovani tra i 15 e i 25 anni. La nostra speranza è che molti di questi mille apprendisti possano trovare un percorso professionale stabile e duraturo. La nostra speranza, che so di poter condividere con un ministro torinese e che conosce bene il Piemonte, è di restituire al nostro territorio quel ruolo di traino dell’economia nazionale che ebbe negli anni del boom economico. Le condizioni sono cambiate e la crisi è terribile. Ma proprio per questo si deve lavorare per la ripresa, per fare in modo che l’ascolto delle ragioni delle persone colpite dalla crisi possa trasformarsi in quella forma di dialogo costruttivo che sfocia nella collaborazione vera e propria. Una collaborazione, gomito a gomito, fra la pubblica amministrazione e i cittadini.
Per il ministro Fornero; “I nostri giovani sanno troppo poco. Non conoscono le lingue, l’italiano compreso e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno fare di conto. Una percentuale troppo alta di giovani è lasciata a se stessa vive in uno stato d’abbandono. Anche nella fascia d’età 30-34 anni se si guarda ai giovani che hanno un titolo universitario la situazione non è migliore: la percentuale media europea è del 33,6%, in Italia 19,8%, in Francia 43,5%, in Spagna 40%, in Germania 30% e nel Regno Unito 43%. Se andiamo a guardare la qualità della nostra istruzione – ha osservato – si vede che i nostri ragazzi sanno troppo poco. E’ un mondo abbastanza sconsolante”.
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