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Nominati i nuovi manager della sanità piemontese

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sono stati nominati, nel corso della riunione della Giunta regionale, i direttori generali delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali del Piemonte e i sei amministratori unici delle Federazioni che avranno un ruolo di gestione organizzativa, amministrativa, logistica ed informatica delle aziende stesse. Le nomine sono state comunicate durante una conferenza stampa dal presidente della Regione, Roberto Cota, dal vicepresidente Ugo Cavallera e dall’assessore alla Sanità, Paolo Monferino.
Secondo Cota: “La Giunta ha nominato i direttori che guideranno le aziende sanitarie del Piemonte in un momento particolarmente delicato, ossia quello in cui verrà reso operativo il nuovo Piano socio-sanitario che abbiamo approvato ad inizio mese in Consiglio regionale: una tappa importante per guidare il profondo cambiamento che la nostra sanità richiede. I direttori e i manager delle Federazioni, a diversi livelli, condurranno, guidati dalla Regione, il processo di riforma della sanità per rendere il sistema sostenibile nel tempo sia dal punto di vista economico che organizzativo. Tra l’altro, come avevamo annunciato, abbiamo scelto figure che rispondessero innanzitutto a criteri di competenza e professionalità”.

Pr Monferrino “E’ stato assicurato –  un significativo rinnovamento della squadra che dirigerà la sanità piemontese, con la scelta di giovani capaci e meritevoli di assumere maggiori responsabilità. Abbiamo lavorato anche per assicurare al sistema piemontese il contributo di altissime professionalità provenienti da fuori regione; questa scelta ha arricchito le competenze complessive del team che dovrà guidare la nostra sanità. Siamo certi che, in questo modo, affiancati da persone capaci e preparate, la Regione potrà concretizzare questa riforma sanitaria con importanti risultati sull’intero sistema e sull’utenza”.

Andrea Buquicchio, capogruppo IdV al Consiglio regionale del Piemonte ha criticato le nomine: “Nella scelta dei direttori delle Asl piemontesi è evidente come stia continuando la lottizzazione dei partiti con qualche isolata eccezione. In tal senso non si notano grandi rivoluzioni rispetto alle solite logiche, ancora oggi infatti l’appartenenza ad una formazione politica, o addirittura ad una corrente, sembra valga di più rispetto alla reale competenza dimostrata sul campo”.

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