Cittadini
Le Camere di Commercio del Piemonte sostengono la piccola editoria al Salone del Libro di Torino
Piccoli editori crescono. E crescono al Salone Internazionale del Libro grazie al contributo economico che il sistema camerale piemontese ha deciso di erogare alla piccola editoria piemontese per la partecipazione al Salone in programma dal 10 al 14 maggio presso il Lingotto Fiere di Torino. Inoltre, scatta una fotografia interessante e variegata sulla realtà dell’editoria regionale.
Grazie ad un accordo stretto con l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e nell’ambito della legge regionale 18/ 2008 “Interventi a sostegno dell’editoria piemontese e dell’informazione locale”, le Camere di commercio del Piemonte hanno messo disposizione mille euro per ciascun editore piemontese per un totale di 40mila euro.
“Il sistema delle Camere di commercio è da sempre attento alle politiche di sostegno all’imprenditoria piemontese e, soprattutto in una fase economica così delicata, ha accettato con entusiasmo l’invito della Regione Piemonte ad aiutare l’industria dell’editoria – dichiara Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte -. I piccoli editori, con la loro produzione, rappresentano un fiore all’occhiello della nostra regione che deve essere valorizzato al fine di aumentare il pluralismo dell’offerta editoriale, permettendo a tutti gli editori, anche di piccole dimensioni, di poter essere realmente conosciuti dal pubblico fuori e dentro il Salone del Libro, momento irrinunciabile per l’intero mondo dell’editoria piemontese e italiana che la città ha l’orgoglio di ospitare da anni”.
“Il Piemonte, terra di editori e scrittori, sostiene e promuove l’editoria e la lettura. La filiera del libro – composta da Salone Internazionale del Libro, Circolo dei lettori, circuito delle biblioteche, librerie, piccoli e medi editori e festival – rappresenta in Piemonte un vero e proprio sistema che genera ricchezza culturale e ricadute economiche – commenta Michele Coppola, assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione – Per queste ragioni, grazie alla preziosa e decisiva collaborazione di Unioncamere Piemonte e del Sistema camerale piemontese, partner attenti alle politiche di sostegno all’imprenditoria, la Regione Piemonte ha confermato il proprio impegno a favore della partecipazione degli editori piemontesi alla XXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Un intervento volto a tutelare e sviluppare l’attività produttiva e le ricadute occupazionali legate a questo settore”.
Dei circa 300 editori censiti dall’osservatorio culturale del Piemonte nel 2010, poco meno del 50% sono piccole case editrici indipendenti che presentano in catalogo di un minimo di 5 e di un massimo di 500 titoli, non appartengono a gruppi editoriali e hanno sede legale e produttiva in Piemonte.
Se l’editoria piemontese ha una dimensione economica complessiva che ruota attorno al miliardo di euro, la piccola editoria pesa per meno del 10% sul fatturato complessivo e impiega circa il 15% degli oltre 3.500 addetti occupati nel comparto editoriale regionale.
I piccoli editori piemontesi presentano circa 10.400 titoli in catalogo e hanno pubblicato nel 2010 un migliaio di novità. La maggioranza si occupa esclusivamente di editoria libraria: meno di un terzo, infatti, unisce alla pubblicazione dei libri quella dei periodici. La proposta editoriale è varia, interessa settori di produzione e generi molto diversi tra loro, si apre a diverse aree tematiche che vanno dalla letteratura e narrativa ad ambiti più specifici e specialistici (dalla medicina alla saggistica).
I piccoli editori sono principalmente localizzati nel capoluogo di regione: il 60% circa delle piccole case editrici ha, infatti sede a Torino. Le piccole case editrici si rivolgono al mercato nazionale, mentre sono contenute le esperienze editoriali capaci di affacciarsi al mercato internazionale
Sulla base del Registro Imprese delle Camere di commercio, in Italia a fine 2011 risultano operanti 14.539 imprese di editoria. La distribuzione territoriale evidenzia come il Piemonte, con le sue 864 imprese, sia la quinta regione per presenza di editori, in coda a Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania.
Nel corso dell’ultimo triennio la presenza del settore editoriale sul territorio regionale è apparsa relativamente stabile. Le imprese piemontesi del settore occupano complessivamente oltre 4mila addetti.
A livello territoriale molte imprese editoriali sono concentrate nel torinese, ma si notano forti presente anche nel novarese e nel biellese.
Per quanto riguarda la forma giuridica, il 38% delle imprese piemontesi nel campo dell’editoria è strutturato come società di capitale, sintomo di un settore robusto e strutturato sotto il profilo dell’organizzazione aziendale. Va tuttavia segnalato come una quota altrettanto rilevante, pari al 30%, sia costituita da imprese individuali; a seguire, il 19% sono società di persone e il 13% ricade sotto la categoria “altre forme”.
Concentrando l’attenzione sulle sole società di capitale dell’editoria con sede legale in Piemonte che hanno depositato il bilancio d’esercizio sia per il 2009 che per il 2010, si osserva come nel 2010 il relativo volume d’affari sia cresciuto solo dell’1% rispetto al 2009, a fronte di un incremento del 9,8% dei ricavi delle vendite delle società di capitale piemontesi nel loro complesso.
Le società di capitale dell’editoria si trovano comunque in una situazione di buon equilibrio finanziario, indice di liquidità. La capacità di far fronte agli impegni a breve attraverso l’utilizzo del capitale circolante (senza tenere conto del magazzino che, pur essendo considerato un elemento del capitale circolante, può assumere una valenza minore in termini di liquidità) è risultata più elevata rispetto al 2009, e si colloca sopra la media regionale.
La produttività del settore dell’editoria in Piemonte, misurata attraverso il valore aggiunto pro-capite, risulta superiore rispetto a quella dell’aggregato delle società di capitale piemontesi e in crescita rispetto al 2009.
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