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Ambiente

Il leader NoTav Perino indagato per vilipendio delle forze armate

Davide Mazzocco

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Alberto Perino, leader del movimento No Tav, è stato raggiunto ieri dall’avviso di conclusione delle indagini di cui è stato oggetto in seguito a una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Stampa lo scorso 11 luglio. In risposta al cronista Alessandro Mondo, che gli chiedeva le motivazioni dell’impedimento all’accesso per alcuni proprietari dei terreni della zona dei cantieri, Perino dichiarò: “Ci hanno risposto che non siamo nell’elenco fornito dalla prefettura, che bisogna seguire una procedura precisa: presentare richiesta in Comune, il quale la trasferisce alla prefettura… Purtroppo abbiamo le truppe di occupazione nazifasciste, e come all’epoca serve il pass per spostarsi”.

Ora, a causa di questa battuta – specificatamente per l’equazione forze dell’ordine=truppe di occupazione nazifasciste – Perino è indagato dalla Procura di Torino per l’ipotesi di reato di vilipendio delle forze armate.

L’articolo 290 – Vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate del codice penale, approvato con la legge n. 85 del 24 febbraio 2006, afferma quanto segue:

  • Chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le Assemblee legislative o una di queste , ovvero il Governo, o la Corte costituzionale o l’ordine giudiziario, è punito “con la multa da euro 1.000 a euro 5.000”. La stessa pena si applica a chi pubblicamente vilipende le forze armate dello Stato o quelle della liberazione.

Dopo l’autorizzazione a procedere del Ministro della Giustizia – necessaria per questo tipo di reato – Perino ha ora venti giorni, a partire da ieri, per produrre memorie difensive e essere interrogato in merito alla vicenda. Il reato di opinione che ora prevede una multa da 1.000 a 5 mila euro, fino al 2006 prevedeva la reclusione da sei mesi a tre anni.

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