Ambiente
No Tav, il racconto dell’inviato del Guardian a Chiomonte: “Un conflitto strano”
Anche gli inglesi si interessano all’Alta Velocità in Val di Susa, e lo fanno con un lungo articolo di John Hooper sul Guardian, quotidiano progressista londinese. L’inviato a Chiomonte riassume la situazione alla vigilia degli espropri dei terreni programmati per mercoledì mattina alle 9, assumendo un punto di vista che difficilmente riusciremo a trovare nei nostri giornali, troppo spesso impegnati a spettacolarizzare la lotta di chi si oppone al progetto (Black Block contro la modernità) o – viceversa – a parlare troppo facilmente di violenze squadriste delle forze dell’ordine contro i poveri indifesi valsusini. La verità – come la banalità – molto spesso sta in mezzo. Scrive Hooper:
Si tratta di un conflitto strano, in cui i ruoli normali risultano invertiti: sono i sostenitori della Tav a essere i sognatori (o visionari, a seconda del vostro punto di vista). Mentre chi si oppone, tra cui una buona parte di anarchici e ambientalisti, argomenta il suo no con motivi finanziari e fiscali.
I due campi non sono d’accordo sul progetto di rete, e sull’equilibrio a lungo termine delle emissioni di carbonio. Ma, dice Rizzo (leader del centro sociale torinese Askatasuna, ndr): “Mentre il movimento No Tav è iniziato come una protesta ambientale, oggi – devo dire – sono gli argomenti economici a essere prioritari. Il tunnel sarebbe uno spreco di fondi pubblici, la linea ferroviaria esistente potrebbe sostenere un possibile aumento del traffico. Lo schema del governo continua ad essere basato su proiezioni effettuate 20 anni fa “.
Un documento prodotto da parte dell’esecutivo a sostegno del progetto ha calcolato che la Tav ridurrà il tempo di percorrenza tra Parigi e Milano da sette a quattro ore, operando “un aumento significativo del volume del trasporto merci” e dimezzando il costo del trasporto di merci su gomma. La Tav potrebbe anche portare a “una riduzione notevole del numero di camion sulle strade nel delicato ambiente alpino”.
Ma queste e altre affermazioni sono impossibili da verificare, perché il governo italiano non ha mai pubblicato un’analisi costi-benefici. Virano (commissario governativo e presidente dell’Osservatorio per la Torino-Lione, ndr) ha detto che il suo ufficio ne ha completata una, ma è ancora in attesa che venga ufficialmente presentata a Roma dal ministro competente.
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