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Ambiente

Dimmi cosa mangi… i piccoli astigiani più “virtuosi” nell’alimentazione della media nazionale

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ del 3% la percentuale di bambini astigiani che consuma almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno: un risultato che, basandosi su un’indagine a campione, supera quello nazionale e regionale, di poco inferiore (2%). Lo sforzo dell’Asl astigiana, attraverso le proprie strutture di prevenzione, è di migliorare la dieta dei bambini, sia a casa che a scuola attraverso progetti in classe e consulenze personalizzate in ambulatori specializzati, come quello contro l’obesità infantile. L’importanza di alimentarsi correttamente sarà testimoniata mercoledì 11 aprile da Maria Luisa Amerio, primario di dietetica e nutrizione clinica, alla conferenza stampa sul terzo anno del programma “Frutta nelle scuole” sostenuto dall’Unione Europea, tre Ministeri (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Salute, Istruzione) e Regione Piemonte. L’incontro si terrà, alle 11.30, all’Assessorato all’Agricoltura in corso Stati Uniti a Torino.“Il consumo della frutta – commenta Amerio – apporta molteplici benefici: svolge un’azione antiossidante e aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, oncologiche e l’obesità. Da tempo è nota l’importanza, sia per adulti che per bambini, di consumare giornalmente almeno cinque porzioni di frutta e verdura”.

Una regola che troppi non ancora osservano, mentre per i minori si pone la necessità di alimentarsi correttamente, a partire dal primo mattino: secondo i dati raccolti dagli operatori della prevenzione, il 31% dei bambini astigiani non fa una colazione adeguata (28% il dato nazionale). Stesso problema, con criticità assai più elevate, per la merenda: è del 93% la percentuale di minori astigiani (82% il dato nazionale). E tra le abitudini alimentari scorrette si registra un ricorso elevato alle bevande gassate.

Mangiare “male” costringe spesso i bambini a una condizione di sovrappeso o obesità: “I dati – continua Amerio – confermano che un basso consumo di frutta e verdura portano a questi disturbi”. All’incontro a Torino il medico nutrizionista accennerà anche al progetto 2Q (qualità quotidiana) che ha introdotto da alcuni anni, negli ospedali di Asti e Nizza Monferrato e nelle mense dell’Asl astigiane, i prodotti a km zero, tra cui spiccano la frutta e la verdura delle aziende locali.

Soltanto di frutta, nel 2011 sono stati serviti a pazienti e dipendenti aziendali 52.175 chili. Tra le maggiori quantità, mele (per il consumo fresco circa 9 mila kg, da cuocere 6970 kg), pere (3950 kg), pesche (3272 kg) albicocche (2328 kg): insieme a prugne, kiwi, nocciole, cachi sono state prodotte a San Marzano Oliveto, Refrancore, Viarigi e nella frazione astigiana di San Marzanotto. Altra frutta proviene da luoghi d’origine più lontani (arance e clementine di Sicilia, rispettivamente 6288 e 2992 kg), anche attraverso il circuito del commercio equo e solidale (banane, 6370 kg).

 

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