Lavoro
Mirafiori, va in scena la protesta del Prc. Tutti i dati sugli impianti Fiat in Europa
Dopo la condanna della Fiat per “condotta antisindacale” alla Magneti Marelli di Bologna, presidio mercoledì mattina davanti alla palazzina del Lingotto di una decina di esponenti di Rifondazione comunista per protestare contro quello che hanno definito “l’imbroglio Fiat”. Per l’occasione il segretario provinciale, Ezio Locatelli, si è incatenato ai cancelli. Presente anche il presidente della Sala Rossa Valerio Castronovo.
I partecipanti portavano al collo cartelli con scritte contro Sergio Marchionne, Mario Monti ed Elsa Fornero. “E’ pesantemente a rischio il settore Enti Centrali di Mirafiori dove sono concentrate le attività di ricerca, sperimentazione, progettazione e industrializzazione del prodotto – ha spiegato Locatelli – dal ’92 al 2007 nel settore sono ben 23 modelli mentre ad oggi si è lavorato per la L0 che si produce in Serbia, per parte di una berlina 3 volumi la cui produzione è stata avviata in Cina ed è stata avviata l’ideazione della nuova Punto. Per il resto ci sono interventi per modifiche e aggiornamenti su vetture già in produzione. Se non c’è inversione di tendenza questo settore è pesantemente a rischio”. Al presidio è intervenuta anche la consigliera regionale Eleonora Artesio che ha illustrato il suo odg sul ritardo dell’avvio produttivo di Mirafiori e le ricadute sull’indotto auto che impegna la giunta regionale ad attivarsi con il governo per istituire un tavolo istituzionale con l’azienda.
LA FIAT E I SUOI IMPIANTI. Mentre in Italia continuano le polemiche sulle reali intenzioni del management Fiat riguardo al nostro Paese, Stefano Rebaudo della Reuters ha tracciato un’esauriente mappa della situazione degli stabilimenti in Europa, su utilizzo e prospettive. Il quadro si basa sui dati dei sindacati, su alcune cifre aziendali già diffuse e sui dati di vendita dei singoli modelli nel Vecchio Continente elaborati da Jato Dynamics:
MIRAFIORI – L’attività a basso regime proseguirà fino a ottobre 2013. Nei primi due mesi dell’anno sono state immatricolate 823 Lancia Musa, 1.096 Fiat Idea e 5.943 Alfa MiTo, i modelli realizzati nello stabilimento. Quindi circa 8.000 veicoli in due mesi contro una capacità produttiva di 300.000 veicoli annui (technical) e 200.000 (harbour). Gli operai, a rotazione, lavorano da un minimo di 3 giorni al mese.
A fine 2013 dovrebbe entrare in produzione un Suv compatto Fiat. Un Suv con marchio Jeep verrà prodotto dal secondo trimestre 2014. Gli oltre 5.300 operai della carrozzeria il 2 aprile entreranno in cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione per 18 mesi quindi fino a ottobre 2013, quando dovrebbe partire il primo modello nuovo.
Gli spazi nello stabilimento sono sufficienti ampi da consentire di realizzare le nuove linee produttive, mentre si continua a lavorare sui vecchi modelli. I lavori cominceranno nella prima metà di quest’anno, dice il sindacato con riferimento alla tempistica data da Fiat negli ultimi incontri.
CASSINO – Si usano due giorni di cassa integrazione la settimana, lavorando 3 giorni su due turni. La produzione è di 700 auto al giorno, dice il sindacato, quindi circa 100.000 veicoli su base annua, contro un capacità massima di oltre 400.000 veicoli (technical) e circa 300.000 (harbour). A Cassino si producono Alfa Giulietta (11.796 vetture immatricolate), Fiat Bravo (4.328) e Lancia Delta (2.945) per un totale di immatricolazioni di circa 19.000 veicoli in due mesi.
MELFI – Si lavora per tre giorni a settimana su tre turni producendo circa 3.800 vetture, 180.000 veicoli su base annua contro una capacità a oltre 400.000 (technical) e oltre 250.000 (harbour). Nei primi due mesi dell’anno sono stati venduti 27.949 esemplari della Punto, l’unico modello realizzato a Melfi. Ora, dice il sindacato, i piazzali sono pieni a causa dello sciopero delle bisarche e la produzione è di fatto ferma.
POMIGLIANO – GIANBATTISTA VICO – Sono rientrati dalla cassa integrazione circa 2.100 lavoratori sul totale di circa 4.700 e lavorano su due turni. Si producono circa 630 Panda al giorno e quindi circa 3.000 la settimana che su base annua significa circa 140.000 contro una capacità produttiva di circa 300.000 veicoli (technical), 200.000 (harbour). Il gruppo stima di vendere quest’anno 230.000 esemplari tra vecchia (prodotta a Tychy in Polonia) e nuova Panda. Nei primi due mesi dell’anno sono state vendute 33.134 Panda, tra nuovo e vecchio modello. Una produzione di circa 280.000 nuove Panda consentirebbe il rientro di tutti gli operai, dice il sindacato.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese