Cronaca
Incendio a Villastellone, i sindacati accusano l’azienda:”Pensa prima ai soldi, poi alla sicurezza”
Dopo l’incendio di lunedì pomeriggio a La.Fu.Met. di Villastellone, con il ferimento di 5 operai, non potevano mancare le polemiche sulla sicurezza nel lavoro con i sindacati ad attaccare e l’azienda a difendersi. E con le uniche vere vittime, i dipendenti, in sciopero. “Per l’azienda prevale l’interesse economico – ha detto Calogero Romano della Fim – : se aggiornare macchinari e impianti costa troppo, allora tanto vale chiudere il reparto. E la crisi influenza persino le commesse: si prende di tutto, anche lavorazioni che comportano rischi elevati per i lavoratori. Per esempio lo smaltimento di bombolette spray. Per la presenza di gas esplosivi abbiamo chiesto di installare un impianto di aspirazione: non è stato fatto”.
I feriti nell’esplosione di ieri sono tutti extracomunitari: Hassan, Amed, Mustafa, Becher e Abdellah. “Ora sono tutti in regola – chiarisce il sindacalista – ma anni fa la situazione era diversa. Il problema è la sicurezza: manca una procedura stabilita per i casi d’emergenza”.
La risposta del titolare de La.Fu.Met non si è fatta attendere: “Noi sulla sicurezza e sulle protezioni individuali non abbiamo mai lesinato nulla”, ha detto Sergio Marchiaro. “Abbiamo un’ottantina di dipendenti tutti regolarmente assunti a tempo indeterminato, se avessimo mai avuto dipendenti in nero sarebbe giusto chiudessimo subito”. Il clima in fabbrica, però, non sembra dei migliori: “Sicuramente poco cordiale – ha detto a La Stampa Luca Pantanella, segretario Ugl – Un nostro dirigente è stato licenziato per la chiusura del suo reparto, ma abbiamo già impugnato il provvedimento. Siamo molto preoccupati e abbiamo già incaricato i nostri legali di assistere i lavoratori. Se ci sarà la possibilità ci sostituiremo parte civile contro l’azienda”.
Nel primo pomeriggio il pm di Torino, Raffaele Guariniello, ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni colpose e disastro colposo proprio il titolare dell’azienda. Il magistrato, che lunedì aveva aperto un fascicolo sull’incidente, in serata ha incontrato i funzionari dell’Asl e i consulenti tecnici per accertare quanto accaduto nello stabilimento di Villastellone. A tal proposito mercoledì mattina funzionari dell’Asl e dell’ispettorato del lavoro, carabinieri, polizia giudiziaria, ispettori dello Spresal e consulenti informatici nominati dalla Procura, hanno effettuato una perquisizione negli uffici dell’azienda.
LE CONDIZIONI DEI FERITI. Il 38enne Abdellah Elqamari, il meno grave tra i cinque ustionati, è stato dimesso martedì mattina dal Cto di Torino, dove era stato ricoverato in osservazione. Sono nel frattempo migliorate le condizioni di due di loro che non sono più intubati. Restano gravi le condizioni degli altri due lavoratori, soprattutto dell’operaio 38enne, che aveva riportato bruciature sul 20 per cento del corpo e dovrebbe essere operato lunedì per l’asportazione dei tessuti ustionati. Di sicuro non c’è stato da parte dei pazienti alcun assorbimento di sostanze tossiche toluene e alcol metilico, che se assorbite avrebbero potuto causare gravi danni epatici.
LA SOLIDARIETA’ DEGLI EX THYSSEN. “Agli operai feriti lunedì e alle loro famiglie va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Lo scrivono in una nota gli ex lavoratori della Thyssenkrupp di Torino, dove nel 2007 cinque operai persero la vita in un’incendio sulla linea cinque.
LA VISITA DELLA FORNERO. E’ durata circa mezz’ora la visita che il ministro del Lavoro ha compiuto mercoledì mattina al reparto Grandi ustionati del Cto dove sono ricoverati due dei feriti più gravi. Accompagnata dal direttore del reparto, Maurizio Stella, Elsa Fornero ha incontrato il paziente meno grave che è stato trasferito ieri sera dal Dea nel reparto grandi ustionati dopo essere stato estubato. Con lui, che è lucido e cosciente, il ministro ha avuto un breve colloquio.
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