Cronaca
De Tomaso, Saturno, Lear: va in scena la protesta degli operai dell’industria dell’auto
In attesa dell’incontro di giovedì al ministero del Lavoro tra i vertici della De Tomaso e i sindacati per attivare la cassa integrazione per crisi aziendale per i 900 operai torinesi (e i 140 livornesi, che non riscuotono un euro da gennaio), i dipendenti scendono in piazza nel capoluogo piemontese per difendere il proprio posto di lavoro e il futuro del comparto. Momenti di tensione su corso Allamano: gli operai (circa 200) hanno infatti rotto un vetro a un’auto, provocando l’intervento della polizia.
Insieme ai lavoratori della De Tomaso sono scesi in piazza anche quelli della Saturno, dove 500 posti sono a rischio. Giornata di mobilitazione anche per la Lear di Grugliasco: l’azienda ha confermato questa mattina la richiesta di 464 licenziamenti su 579 dipendenti. Finora hanno accettato in 142. Parole dure da parte di Vittorio De Martino della Fiom: “Siccome Fiat ha proceduto a richiedere la cassa integrazione per ristrutturazione anche Lear può accedere a questo strumento: l’azienda si faccia carico della situazione e rinunci ad anticipare i contenuti della riforma del mercato del lavoro”.
La mobilitazione è iniziata anche alla Sandretto, dopo la decisione della brasiliana Romi, che ha rilevato l’azienda nel 2008, di chiudere i due stabilimenti di Grugliasco e Pont Canavese, con 160 dipendenti. Questa mattina a Grugliasco c’è stata un’assemblea, a Pont uno sciopero. Altre fermate sono previste per tutta la settimana. I lavoratori saranno in cigs fino al 24 luglio. L’azienda 75 giorni prima aprirà le procedure di cessata attività che prevedono un anno di cassa e poi la mobilità.
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